• Quotidiano di informazione
  • mercoledì 7 maggio 2025

Tassa di soggiorno, Raggi al contrattacco dopo le news giornalistiche

 


“Leggo che “26 hotel hanno fregato la Raggi”. Si spiegano così gli 11,3 milioni sequestrati dalla Procura ai “furbetti della tassa di soggiorno” negli ultimi 4 anni. Bella notizia, brutto titolo. Chi evade non “frega” la Raggi, ma i cittadini romani. Quei soldi appartengono a loro!”. E’ quanto scrive la sindaca di Roma Virginia Raggi su Fb. “Vi spiego perché: i turisti pagano un contributo per contribuire alla manutenzione dei servizi che garantiamo a loro e chiaramente ai romani. Parlo di mezzi pubblici, decoro, sicurezza. Gli albergatori sono semplicemente incaricati di riscuoterlo per conto della città. Se lo trattengono, se rubano, rubano addirittura se stessi: degradano Roma, la rendono insicura, allontanano i visitatori, che sono loro clienti!”, sottolinea Raggi. “Noi gli stiamo addosso. Per esempio, al bottino confiscato dalla Procura, vanno sommati i 25 milioni che quest’anno abbiamo restituito ai romani, tutti arretrati accumulati fra il 2013 e il 2018 da albergatori che avevano “dimenticato” di versare la tassa di soggiorno, ma se ne sono ricordati subito dopo l’approvazione del nostro Regolamento – aggiunge la sindaca- Aggiungo anche gli 8,5 milioni recuperati tramite le sanzioni e i controlli sulle strutture ricettive del territorio”. “Di più: altri 15 milioni arriveranno annualmente grazie alla convenzione che stiamo chiudendo in queste settimane tra Roma Capitale e i gestori dei portali telematici, che saranno tenuti ad applicare, riscuotere e versare il contributo di soggiorno nelle casse comunali, esattamente come fanno albergatori e gestori di alloggi destinati alle locazioni brevi”, sottolinea Raggi. “Dietro questi numeri c’è un’attività immensa, capillare, quotidiana. Ci sono le analisi scientifiche dei flussi turistici, a supporto delle verifiche incrociate sugli incassi attesi e su quelli effettivamente percepiti – continua Raggi -. C’è la mappatura delle attività esistenti e di quelle regolarmente denunciate. Ci sono i controlli della Polizia Locale, i sopralluoghi “fisici” degli agenti che bussano alle porte di attività abusive e denunciano il sommerso. C’è la volontà di riscrivere i regolamenti, studiare le criticità, sfidare lo status quo e quelli a cui fa comodo. E c’è il lavoro prezioso degli inquirenti, che ci supportano e che ringrazio, com’è accaduto con il maxi-sequestro di cui si parla oggi. Un lavoro che non è in antitesi, né tantomeno in concorrenza con il nostro, sebbene così venga descritto”. “E’ un impegno, invece, che integra e avvalora la nostra scelta di governare i flussi e garantire la legalità della filiera di comparto – sottolinea Raggi -. Noi lo abbiamo fatto, lo stiamo facendo e continueremo a farlo. Perché? Perché è giusto. Perché è dovuto ai cittadini onesti che pagano le tasse sul proprio lavoro, meritandosi una città sicura, dove le cose funzionano. Perché sono i soldi di Roma, e vanno spesi per Roma”, conclude.


 

 Commenti

La tua email non verrà pubblicata. Campi richiesti:

Informativa sull'uso dei Cookies

Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. OK