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  • mercoledì 30 aprile 2025

Stato dei Servizi Pubblici nella Capitale, quadro sconfortante sui rifiuti e la raccolta. Ecco il rapporto completo

 


E’ stata presentata all’Assemblea Capitolina e alla cittadinanza la Relazione annuale sullo stato dei servizi pubblici locali e l’attività svolta, edizione 2019, che offre un quadro aggiornato e approfondito dei principali servizi pubblici erogati da Roma Capitale attraverso l’analisi di dati quali- quantitativi, economici e di benchmark, oltre che dell’andamento dei reclami e segnalazioni. Nell’introdurre i risultati emersi da quest’ultima edizione, il presidente Sgandurra si è soffermato sulla rilevanza che questo organismo, un’esperienza unica nel panorama nazionale, riveste nella sua funzione di controllo dei servizi pubblici e della loro erogazione, a salvaguardia degli interessi dei cittadini-utenti e a vantaggio della stessa amministrazione: analizzare, conoscere, confrontare, rilevare le criticità e proporre soluzioni sono le fasi di un processo organico e razionale che l’Agenzia svolge con autonomia e indipendenza dal 1997, anno della sua istituzione come Autorità. Questo ruolo era stato già messo in luce in occasione della Relazione del 2017: nell’ultimo decennio i servizi avevano mostrato una tendenza costante al peggioramento per cause riconducibili, secondo la conclusione a cui anche allora perveniva il presidente, all’inadeguatezza della struttura amministrativa nella gestione e nel controllo dei servizi, a prescindere dal colore politico delle Giunte che si sono succedute. Nel corso del 2018, anno di riferimento dei dati illustrati nella Relazione, è stato in parte possibile colmare questo scarto grazie all’avvio di un percorso condiviso di confronto e partecipazione con alcuni settori dell’Amministrazione, che ha permesso di migliorare la risposta dei Dipartimenti nella loro capacità di garantire i servizi e di controllare le società partecipate preposte alla loro erogazione. Nei settori in cui questo dialogo si è maggiormente sviluppato, si sono già registrati dei segnali di miglioramento, o almeno è stato possibile scongiurare l’acuirsi delle criticità: è il caso del TPL, dove si è riusciti con azioni mirate a impiegare i nuovi mezzi di superficie acquistati da Roma Capitale attenuando il disagio che sarebbe derivato dal fallimento della precedete fornitura di vetture. Allo stesso modo nel settore dell’igiene urbana, nel corso di quest’ultimo anno, una serie di episodi (dall’incendio del TMB Salario alla imminente chiusura dell’impianto di Colleferro) ha contribuito ad aggravare le condizioni del servizio: in questo caso, la Direzione Rifiuti del Dipartimento Tutela Ambientale di Roma Capitale è stata in grado di gestire la situazione emergenziale offrendo soluzioni e scenari pragmatici, sollecitando l’intervento della Regione e al tempo stesso migliorando i rapporti con la controllata Ama. Non ultimo, uno dei risultati di queste azioni è stata l’approvazione del nuovo contratto di servizio, nel quale sono state recepite molte delle osservazioni avanzate dalle Associazioni di consumatori e dall’Agenzia stessa. Similmente, nel settore della cultura, si è posta da parte dell’amministrazione una maggiore attenzione nel comprendere le aspettative dell’utenza, per riuscire a tradurle in un’offerta adeguata. Molto resta ancora da fare, sebbene l’esito dei risultati relativi al 2018 e ai primi mesi del 2019 facciano ben sperare in un recupero dell’efficienza dei servizi. L’Agenzia si pone di fronte a questa rinnovata sfida con l’obiettivo di continuare a migliorare se stessa insieme all’efficacia del proprio operato. Con questo obiettivo, nel corso del 2018 sono state realizzate alcune iniziative: è stata sottoscritta una convenzione con il Dipartimento di ingegneria civile e ambientale dell’Università La Sapienza sul tema della gestione dei rifiuti urbani; è in corso una collaborazione con Enea su vari temi di rilevanza istituzionale; inoltre, è stato costituito il Comitato tecnico scientifico, composto da alte professionalità nei campi di interesse, a supporto delle attività dell’Agenzia.


IGIENE URBANA. Il 2019 ha visto il rinnovo del contratto di servizio con Ama, che ha recepito quasi integralmente le osservazioni presentate dall’Agenzia nel parere istituzionale e che ha tenuto conto delle osservazioni delle associazioni di utenti e consumatori, emerse nell’ambito dei lavori del tavolo tecnico appositamente istituito da Roma Capitale. Dal punto di vista del servizio, dopo un 2018 caratterizzato dall’incremento della quantità di rifiuti prodotti e da una battuta di arresto della raccolta differenziata percentuale, Roma nel primo semestre 2019 – nonostante varie difficoltà (prima fra tutte la perdita dell’impianto TMB Salario) – registra nuovamente una diminuzione dei rifiuti e un aumento della differenziata al 46% (+2% rispetto al 2018). Permane la criticità dell’insufficiente dotazione impiantistica, particolarmente grave per quanto riguarda i rifiuti indifferenziati (con l’autonomia di Ama che scende al 24% per il trattamento e la completa dipendenza dalle esportazioni per lo smaltimento dei relativi residui), ma soprattutto per il trattamento dell’organico, la frazione più importante fra le differenziate, che al momento viene quasi completamente inviata in Friuli e in Veneto (92%). Nel 2018, Ama ha dovuto spedire fuori regione complessivamente quasi 500 mila tonnellate fra rifiuti e residui di trattamento, per una distanza media di circa 450 km, con costi non indifferenti e un impatto ambientale significativo: per il solo trasporto di questi quantitativi, l’Agenzia insieme al Dipartimento di ingegneria ambientale della Sapienza ha stimato emissioni di PM10 pari a 5 volte quelle medie annue del TMB Salario. Al costo ambientale si aggiunge poi il costo economico, che grava direttamente sulla TaRi pagata dai cittadini romani, attraverso incrementi di spesa al momento fra il 25% e il 50% rispetto alle tariffe di trattamento e con la prospettiva futura di ulteriori aumenti necessari a trovare sbocchi alternativi, vista la chiusura ormai prossima della discarica di Colleferro e la crescente opposizione degli impianti regionali ad accogliere i rifiuti capitolini. La carenza impiantistica ha gravi ripercussioni anche sul servizio di raccolta in città, spesso in affanno per carenza di sbocchi; questo comporta difficoltà per gli utenti a conferire correttamente, con ricadute negative sulla qualità e sulla qualntità della differenziata, oltre che sul decoro e la pulizia delle strade. Una raccolta differenziata scarsa in quantità e in qualità allontana nel tempo la prospettiva dell’economia circolare, così che l’impiantistica insufficiente diventa la causa principale del fallimento dell’intero progetto. La scelta di non dotare la città di impianti, neppure quelli all’avanguardia che garantiscono recuperi energetici e risparmio di CO2, sta avendo l’effetto di trasformare la città in una discarica a cielo aperto. Questo è il quadro confermato dall’esito dei monitoraggi della qualità erogata e dai risultati delle indagini di qualità percepita condotti dall’Agenzia, ma anche dall’analisi dei reclami indirizzati ad Ama, che evidenzia un andamento correlato delle segnalazioni relative alla raccolta e alla pulizia, con dei picchi proprio in corrispondenza dei periodi più critici per il ciclo dei rifiuti.


VERDE PUBBLICO. Roma è coperta per quasi l’80% della sua estensione da verde, parte del quale, pari a circa 45 kmq, ricade sotto la gestione del Dipartimento Tutela Ambientale: ville storiche, aree protette, parchi e giardini e il verde scolastico sono distribuiti in tutti i 15 municipi per una media di 15 mq per abitante, sebbene con differenze sensibili sul territorio: il verde storico prevalentemente nei municipi I, II e XII, mentre il verde attrezzato è sviluppato soprattutto nei quadranti est e sud. Per il verde di competenza di Roma Capitale, nel 2018 rispetto al 2017 si è speso di più per il personale (+2,8 mln) e per beni e servizi (+5,5 mln) mentre sale a 308 il numero dei giardinieri, dai 283 dell’anno precedente. A questi si aggiungono 69 detenuti appositamente formati e impiegati nei primi sei mesi del 2019 per la manutenzione del verde pubblico, a seguito di un protocollo d’intesa sottoscritto tra l’Amministrazione capitolina e ministero della Giustizia, Dipartimento amministrazione penitenziaria. Aumenta, dal 2017, il numero di interventi di manutenzione ordinaria, mentre diminuisce sensibilmente quello delle manutenzioni straordinarie. Gli interventi di potatura toccano il minimo nel 2018 riducendosi del 66% negli ultimi cinque anni. A soffrire di più, secondo la lettura dei dati, è il patrimonio arboreo, illustre vanto della città: nel 2018 sono stati abbattuti 1.072 dei 315mila alberi di competenza di Roma Capitale (il censimento è del 2016), a fronte di 148 nuovi esemplari messi a dimora. Questo numero, seppur esiguo, è in ogni caso superiore al record negativo registrato l’anno precedente (120 piantumazioni), e inverte una tendenza decrescente che ha avuto inizio nel 2014. Tuttavia, il censimento delle alberature stradali effettuato in virtù dell’accordo quadro triennale per la manutenzione del verde verticale 2019 - in corso di aggiudicazione, con un importo a base d’asta di 48,3 mln di euro - riporta un numero maggiore di esemplari rispetto al 2016. È inoltre in fase di espletamento l’accordo quadro per il verde orizzontale per un importo pari a 38,7 mln di euro. Per far fronte alle difficoltà causate da una parte dalla scarsità di risorse, dall’altra dalla vastità e dimensione delle aree sotto tutela, è stata predisposta una serie di azioni tra le quali rientrano l’istituzione, a settembre 2019, del nuovo Assessorato alle politiche del verde, benessere degli animali e rapporti con la cittadinanza attiva nell’ambito del decoro urbano; è stata inoltre pianificata la riorganizzazione dell’intero settore, con dei programmi volti allo sblocco degli appalti e all’assunzione di personale, e predisposti specifici atti normativi: il nuovo Regolamento del verde e del paesaggio di Roma Capitale è in attesa di approvazione da parte dell’Assemblea Capitolina, mentre sono in via di definizione quelli per l’affidamento degli orti urbani e per la forestazione urbana sostenibile.


TPL. Il 2019 si chiude in chiaroscuro per il TPL romano: la chiusura delle stazioni metro e l’accessibilità delle stesse, gli episodi di incendio o principio di incendio sui bus, la non piena utilizzabilità dei parcheggi di scambio sono alcuni dei disservizi che hanno riguardato la mobilità pubblica e collettiva della Capitale. Atac, società interamente partecipata da Roma Capitale che assicura oltre l’80% del servizio di superficie (bus e tram) e quello della metropolitana, ha fatto ricorso alla procedura di concordato preventivo in continuità, ora omologato dal Tribunale di Roma, che le ha consentito di risolvere in parte le difficoltà economiche; l’altro gestore, Roma TPL, è un’azienda privata che eroga una quota di poco inferiore al 20% del servizio di superficie (bus) sulle cosiddette linee periferiche grazie a un contratto di servizio scaduto a giugno 2018 e prorogato più volte fino al 31 ottobre 2020, in attesa di esperire la gara per il nuovo affidamento. Per quanto riguarda Atac, le attività di controllo sui titoli di viaggio evidenziano dal 2017 al 2018 un aumento dei verbali elevati (+15%), a fronte di un pari aumento del personale addetto alle verifiche a bordo dei mezzi. Nel 2018 il divario tra il servizio programmato e quello effettuato è stato del 17% per le linee di superficie da parte di Atac, e del 13% da parte di Roma TPL; lo scostamento è più contenuto per le metropolitane (-4%), in risalita dopo il crollo di produzione del 2017, quando la linea C era stata soggetta a riduzione del servizio per usura anomala dei materiali rotabili. In quello stesso anno, le corse sopprese sulle tre linee A, B/B1 e C in particolare per mancanza di materiali di ricambio erano state più di 112mila, per poi ridursi di quattro volte nel 2018. In forte aumento, invece, il numero di corse perse sul servizio di superficie per entrambi i gestori: negli ultimi cinque anni sono triplicate per Atac (1,65 mln nel 2018, circa 4.380 in media al giorno); nello stesso intervallo di tempo, il numero di corse perse da parte di Roma TPL è aumentato di quasi sette volte. Le corse soppresse non sono solo un disservizio per gli utenti ma anche una perdita sul bilancio del gestore: per Atac si stima che i mancati ricavi per la programmazione non rispettata ammontino a 263 milioni di euro dal 2015, anno di entrata in vigore dell’attuale CdS, 66 milioni solo nel 2018. Per far fronte a queste difficoltà, Roma Capitale è intervenuta direttamente destinando risorse proprie e di altra provenienza per interventi di ammodernamento della rete metropolitana, l’acquisto di nuovi treni e di nuovi bus. L’entrata in esercizio dei 227 mezzi ha avuto, come confermano i dati provvisori del 2019, effetti immediati sull’aumento delle percorrenze e sulla riduzione dello scostamento dal programmato. Anche le informazioni fornite in tempo reale da Atac attraverso Twitter fanno registrare per il 2019 una sensibile diminuzione di “linee disattivate per guasto vetture”, dopo il valore massimo raggiunto nei mesi estivi, in particolare su alcune delle linee più sofferenti. Gli interventi infrastrutturali relativi al TPL sono stati elencati e sistematizzati all’interno del PUMS - Piano Urbano della Mobilità Sostenibile - adottato nel 2019, che affronta anche tematiche quali i servizi di sharing, la mobilità ciclabile e pedonale, l’intermodalità e la sicurezza stradale. Sono inoltre ripresi, nel 2018, i lavori sulla rete viaria con interventi di riparazione delle buche sulle arterie della Grande Viabilità e sulle strade di competenza municipale, per un totale di oltre 380mila mq di strade rifatte che arrivaneranno a oltre un milione di mq entro la fine del 2019. La necessità di provvedere con urgenza a queste opere è testimoniata dal numero di richieste di risarcimento per danni connessi al dissesto del manto stradale pervenute alle Assicurazioni di Roma, che tra il 2016 e il 2018 hanno erogato 1,7 milioni di euro di rimborsi. Per quanto riguarda, infine, le segnalazioni degli utenti, per le linee Atac di superficie si confermano in classifica la 708, la 170, la 31 e la 310, tutte con un numero di segnalazioni superiore rispetto all’anno precedente. Nella classifica delle linee più segnalate per guasti, secondo le informazioni fornite da Atac su Twitter e relative all’anno in corso, rientrano invece tutte le linee tram: nell’ordine 19, 14, 3 e 5 occupano i primi posti, mentre l’8 è in nona posizione.


SERVIZI A RETE. Il servizio di illuminazione pubblica di strade e giardini, monumenti, fontane e l’illuminazione cimiteriale (a esclusione del Laurentino) ricade sotto la regolamentazione e controllo dell’amministrazione capitolina e, su Roma, dal 1997 è affidato in via diretta ed esclusiva ad Acea s.p.a. A pianificare ed eseguire gli interventi sulle infrastrutture della rete elettrica è Areti s.p.a., società del Gruppo Acea. Va confermandosi l’efficenza energetica del servizio, costituito da una rete infrastrutturale di quasi 8mila km che dà copertura a circa 6.300 km di strade: -27,4% MWh consumati nel 2018 rispetto al 2017. È il risultato del Piano LED, un progetto di sostituzione di 189mila vecchie lampade alimentate a vapori di sodio con corpi illuminanti di nuova tecnologia (ne risultano installati complessivamente 170mila), approvato dalla Giunta Capitolina nel 2015. Il buon esito degli investimenti si è tradotto anche in un risparmio per le casse comunali di oltre venti milioni di euro in cinque anni, con un canone 2018 ridotto del 15%: in linea, secondo le stime più recenti, con le migliori prestazioni europee. La qualità erogata del servizio è misurata in base ai tempi medi di riparazione dei guasti, secondo degli standard stabiliti nel contratto di servizio e sui quali è regolato il sistema delle penali. I dati che misurano il raggiungimento o meno di questi standard da parte di Areti/Acea sono forniti dalla stessa azienda che non rileva particolari criticità; tuttavia, le segnalazioni degli utenti sono in aumento per il terzo anno consecutivo: oltre 23mila nel 2018, +23% rispetto al 2017. Questo parametro incide in modo rilevante sulla qualità percepita dai cittadini, che stimano il servizio con un voto che si conferma appena al di sopra della sufficienza. I dati ufficiali sono disattesi anche dai risultati preliminari di un test di verifica condotto dall’Agenzia, che dimostrano come nel 55% dei casi l’intervento di ripristino del guasto non sia stato realizzato nei tempi previsti. Il servizio idrico integrato comprende tutto il ciclo dell’acqua nelle reti idrico-fognarie fino alla sua restituzione nell’ambiente; il gestore competente nell’ambito territoriale del Lazio centrale in cui ricade Roma è Acea Ato 2 s.p.a., che si occupa anche delle case dell’acqua e delle fontanelle comunali. Il comparto, le cui funzioni di regolamentazione e controllo sono tuttora attribuite al Ministero dell’ambiente, è in fase di riassetto organizzativo. L’applicazione di questa serie di riforme, che disciplinano attraverso meccanismi incentivanti gli aspetti di continuità, performance e condizioni tecniche, ha anche consentito di ottimizzare il sistema di raccolta delle informazioni, requisito indispensabile nella ricostruzione dello stato stesso del servizio. Grazie a una maggiore attenzione al risparmio e alla sensibilità ambientale dimostrata dall’utenza, oltre che a sistemi più precisi adottati dai gestori per la misurazione dei volumi erogati e immessi nella rete, il consumo d’acqua per abitante scende dell’8,3% dal 2017 al 2018. Gli interventi di ammodernamento e riqualificazione della rete di distribuzione (tuttora in corso) e i perfezionati criteri di rilevazione (adottati dal 2015) hanno inoltre permesso di ridurre le perdite del 13,6% su base annua, recuperando importanti quantitativi d’acqua. Per migliorare il servizio, Roma Capitale ha investito complessivamente 82,7 milioni nel 2017, +51% in un anno, con una spesa in bolletta del +5,6%, comunque al di sotto della media nazionale.


SOCIALE. Con la sola offerta delle strutture pubbliche, gli asili nido di Roma riescono ad accogliere quasi un bambino su tre del totale degli iscritti in anagrafe, in linea con l’obiettivo del 33% fissato nel 2000 a Lisbona dal Consiglio europeo. Continuano a “sgonfiarsi” le liste di attesa: nel 2018 il 67% dei bambini in graduatoria ha trovato posto nei nidi comunali. È, in parte, l’effetto di una tendenziale diminuzione delle nascite, in parte il risultato di una riforma amministrativa finalizzata a ridurre il numero dei posti assegnati e non occupati promuovendo il pieno utilizzo delle strutture pubbliche, introdotta nel 2017 e risultata premiante. Aumenta leggermente la spesa media delle famiglie per la retta annuale, tuttavia Roma resta una delle città più economiche soprattutto per i nuclei con basso reddito. L’adeguatezza complessiva del servizio è resa anche dal voto degli utenti che si attesta, come da trend consolidato, sopra la sufficienza. Il servizio di refezione scolastica viene gestito secondo due modalità: centralizzata o in autogestione. Nel primo caso è Roma Capitale, o il Municipio di competenza, a indire le gare per l’affidamento, nel secondo sono i dirigenti scolastici, in base al principio di autonomia, a gestire la procedura. A febbraio 2018, l’Assemblea Capitolina ha deciso per la completa centralizzazione del servizio a partire dal 2020. Anche in questo caso, Roma Capitale prevede delle agevolazioni per le famiglie in difficoltà ed è, tra le grandi città italiane, quella dove la retta costa di meno per gli Isee inferiori a 20mila euro. Altro servizio di supporto al sistema educativo è il trasporto scolastico riservato agli alunni con disabilità, agli alunni che avrebbero difficoltà a frequentare la scuola perché residenti in zone prive di linee di trasporto pubblico e agli appartenenti alle comunità rom, sinti e caminanti. Il servizio, erogato tramite un parco mezzi di circa 400 vetture per oltre 9.700 utenti, riceve anche quest’anno valutazioni molto positive da parte dei fruitori, che hanno espresso apprezzamento per il funzionamento e la comodità dei mezzi e l’efficienza del personale. Anche il servizio di trasporto per persone con disabilità, individuale e collettivo, nel 2018 riceve una valutazione positiva con la quasi totalità dell’utenza ad essersi dichiarata “molto” o “abbastanza” soddisfatta (92,7%). Nel 2019 sono inoltre state riaperte le graduatorie per l’accesso al servizio, che erano ferme dal 2015. Con un voto medio di 6,6, si conferma nel 2019 il giudizio positivo per le farmacie comunali presenti sul territorio, per le quali continua tuttavia la gestione commissariale con la nomina di un nuovo commissario avvenuta nel 2019. Le 44 farmacie a gestione pubblica sono distribuite in tutti i 15 municipi tranne il secondo, con una maggiore incidenza nel III, VI, VII e X dove, in ciascuno di essi, sono presenti sei sedi. Continua a diminuire negli ultimi cinque anni, invece, il gradimento verso i servizi cimiteriali erogati da Ama negli 11 cimiteri capitolini. Quasi la metà dell’utenza si è dichiarata insoddisfatta del servizio: gli aspetti più critici riguardano la manutenzione, la pulizia, l’accessibilità e la sicurezza. Per assicurare una migliore qualità del servizio reso all’utenza, il nuovo Cds ha affidato all’Agenzia il monitoraggio permanente della qualità erogata e percepita dei cimiteri comunali, i cui primi risultati saranno disponibili a partire dal 2020.


CULTURA E TEMPO LIBERO. A partire da quest’anno, su commissione del Dipartimento Attività Culturali, l’Agenzia svolge i monitoraggi sulla qualità erogata e percepita dei servizi culturali, turistici e delle politiche giovanili di Roma Capitale, con l’obiettivo di restituire un quadro organico e unitario delle varie aree tematiche di un settore che si articola in un’offerta complessa e ricca di contenuti: musei e sedi espositive, biblioteche, il bioparco, teatri, cinema e sale da concerto, oltre che tutti i luoghi ricchi d’arte e di storia disseminati tra centro e periferie dove si svolgono gli eventi “diffusi” delle stagioni culturali della Capitale (Estate Romana, Arene, Contemporaneamente Roma). Emergono in primo luogo alcune difficoltà sia nella comunicazione esterna (divulgazione delle notizie tramite i vari canali istituzionali, tradizionali e non), sia in quella interna, cioè la capacità di comunicare la qualità del prodotto culturale offerto nella struttura espositiva. Il 75% degli intervistati ad esempio, relativamente ai musei civici, dichiara di essere venuto a conoscenza del museo o della mostra attraverso il passaparola, i social e altri mezzi di comunicazione non istituzionali. La comunicazione interna presenta Via San Nicola da Tolentino, 45 – 00187 Roma – Tel. 0688818444 – e-mail: info@agenzia.roma.it


qualche difficoltà, ad esempio presso i Musei Capitolini e il Mattatoio; funziona, invece, alla Casa del Cinema, ospitata in un edificio all’interno di Villa Borghese: qui la cospicua presenza di materiale informativo, anche cartaceo, ha contribuito alla promozione degli eventi e ne ha incoraggiato la fruizione. I numeri sull’affluenza degli utenti seguono un andamento altalenante a cui concorrono diversi fattori: nel caso dei Musei in Comune, ad esempio, a incidere sul numero di visitatori è la capacità attrattiva di alcune esposizioni temporanee (la mostra su Artemisia Gentileschi aveva fatto registrare nel 2017 un picco di quasi 175mila visitatori al Museo di Roma, che scendono a 134mila nel 2018, comunque al di sopra della media che si era mantenuta fino al 2016), le aperture straordinarie gratuite, ma principalmente alcune variazioni strutturali; è il caso della “perdita” da parte dei Musei in Comune del Macro e del Mattatoio, che dal 1° gennaio 2018 sono passati sotto la gestione dell’Azienda Speciale Palaexpo per andare a costituire, insieme al Palazzo delle Esposizioni, un “polo del contemporaneo”. Trend in crescita per il settore teatrale, che risente degli effetti positivi della gestione unica, a partire dalla metà del 2017, di diverse realtà a vocazione pubblica (Teatro di Roma, Teatri in Comune e il Globe Theatre). Tra le novità messe in atto dall’Amministrazione nel 2019 per dare attuazione alle Linee programmatiche dell’attuale mandato, volte a creare le condizioni più favorevoli per un’offerta culturale diffusa, accessibile e plurale, si segnala la costituzione di un Tavolo tecnico permanente della produzione culturale contemporanea, finalizzato alla promozione e valorizzazione dell’offerta culturale della città. Un’altra novità riguarda l’approvazione delle Linee guida del nuovo modello organizzativo e di sviluppo da parte del CdA dell’Istituzione Biblioteche; la rete delle 39 biblioteche pubbliche, a cui si aggiungono i Bibliopoint e le biblioteche nelle carceri, è una realtà in fase di evoluzione che ha registrato nell’ultimo biennio un significativo aumento di partecipanti alle numerose iniziative culturali, ed è oggetto di un approfondimento all’interno della Relazione. Nel 2019 è inoltre stato formalizzato lo schema di convenzione tra Roma Capitale e la Fondazione Bioparco, tra i quali vigeva un contratto di servizio scaduto nel 2007, dove si prevede lo stanziamento di massimo 3 milioni di euro annui finalizzato in maniera specifica al benessere degli animali (contributo che, a fine 2018, non era ancora stato erogato interamente ed è invece stato versato nel 2019). L’analisi, sulla base dei dati raccolti dall’Agenzia, prosegue per altri servizi tra cui il contact center 060608, dedicato alle informazioni turistiche e culturali, Informagiovani e i Pit, Punti di informazione turistica. In generale, il voto dei romani sui servizi culturali offerti da Roma Capitale esprime un elevato grado di soddisfazione e apprezzamento.


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La Relazione si chiude con una panoramica sull’“offerta social” delle principali società che erogano servizi pubblici locali per Roma Capitale, che offre un quadro sintetico degli strumenti che i gestori dei servizi hanno adottato per ampliare gli standard comunicativi con l’utenza e favorirne la partecipazione. A margine dell’incontro sono stati presentati il nuovo logo e il nuovo acronimo dell’Agenzia: la Lupa, protagonista del mito fondativo di Roma che si stringe protettiva attorno alla piazza del Campidoglio, accompagna la sigla ACoS (Agenzia Controllo Servizi). È stata anche annunciata la messa on line del nuovo sito istituzionale, oggetto di una riprogettazione tecnica e grafica, che grazie alla riorganizzazione delle voci di menu e all’aggiunta di nuove sezioni per l’inserimento di contenuti consente una lettura più agevole e offre migliori strumenti di ricerca per consultare il materiale presente sul sito; inoltre punta su una maggiore partecipazione e interazione da parte dell’utenza, che potrà rispondere a questionari e sondaggi sui principali temi di interesse.


Sulla scorta dei risultati illustrati e dei segnali di miglioramento conseguenti alla collaborazione costruttiva instaurata con alcuni settori dell’Amministrazione, il presidente auspica che l’Assemblea Capitolina possa mettere a frutto l’esperienza e il patrimonio conoscitivo dell’Agenzia, rivolgendo un indirizzo alla Giunta affinché proceda ad avviare un progetto di adeguamento organizzativo delle strutture preposte all’erogazione dei servizi e un sistema di controllo organico conforme alle funzioni dell’Agenzia.


 

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