Rifiuti, Roma rischia l’emergenza a fine anno e intanto respinti i carichi di organico al conferimento in alcuni centri di raccolta

A fine anno ci sarà la resa dei conti. Il 31 dicembre,infatti, è vicino e sarà la data precisa in chi chiuderà la discarica di Colleferro, dove vengono scaricati ogni giorno 1.100 tonnellate di scarti prodotti nella capitale. Il punto della situazione è semplice: al momento non esiste una alternativa concreta. Allora – come scrive il Messaggero – prende piede un progetto, “presentato da un gruppo privato (Ecoparco Srl) per una discarica in una cava dismessa a Velletri,in un’area di Lazzaria, non lontano dai confini con la provincia di Latina. La conferenza dei servizi dovrà insediarsi in Regione per esaminarlo. Il sindaco Orlando Pocci si è già opposto”. A dare battaglia anche residenti e agricoltori, che proprio non ci stanno a vedersi recapitare i rifiuti mal gestiti della Capitale. E i malumori tra Regione, Ama e Campidoglio continuano a crescere. Per Valeriani, assessore ai Rifiuti, la “Capitale deve affrontare i suoi problemi, non può pensare di risolverli sempre pensando sui territori dei comuni limitrofi”. Poi Ama precisa sui carichi di organico respinti in alcuni siti di conferimento: “Ama S.p.A. in merito ad alcune notizie diffuse da alcuni organi di stampa sottolinea che non c’è assolutamente mai stato alcun respingimento dei carichi dell’organico proveniente da Roma (Ama) in Friuli e Veneto, presso gli impianti Bioman di Mirano (Pordenone) e Sesa di Padova. Inoltre, l’azienda capitolina per l’ambiente sottolinea che il prezzo del trasporto e del trattamento verso gli impianti è di circa 120 €/t e non tra le 133 €/t e le 180 €/t. Purtroppo, a causa di conferimenti non sempre corretti, può accadere che all’interno dei contenitori marroni, che dovrebbero essere dedicati esclusivamente alla raccolta degli scarti umidi, siano presenti delle impurità ossia frazioni estranee (es. plastica non compostabile e anche rifiuto indifferenziato). Dopo il pretrattamento dei rifiuti ricevuti, effettuato dagli impianti di destino, le frazioni estranee fino al 5% sono smaltite in sede mentre l’eccedenza fino al 15% torna ad Ama generando un extra costo, in ogni caso, gli scarti sinora si sono attestati mediamente intorno all’11%. Ama sta organizzando interventi anche di controllo degli abusi, per rendere le raccolte differenziate di qualità sempre più elevata, con beneficio ambientale ed economico per la Città e per tutti i romani.
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