Mondo di Messo, il monito di Sabella: "Sembra che se non è mafia non è reato"

“Per il Paese cambia poco la sentenza della Cassazione. Io cittadino romano so che c’è stata un’organizzazione criminale che ha gestito per anni risorse, appalti, ha sottratto soldi ai cittadini, cambia qualcosa la fattispecie di reato riconosciuta? Il fatto è che nel nostro Paese sembra che se non è mafia non è reato, invece se non è mafia ed è corruzione è comunque grave”. Così ha detto Alfonso Sabella nel corso del suo intervento ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano.
“I magistrati – ha continuato Sabella, che è stato per tanti anni pm e poi assessore alla sicurezza in Campidoglio – hanno accertato un malaffare straordinario, hanno accertato che il sistema romano era scalabile da chiunque, da chiunque si mettesse la minigonna e andasse a battere come diceva Carminati a Buzzi. Io quegli strumenti che noi abbiamo inserito nel nostro ordinamento come il 416 bis li voglio tutelare e proprio per questo vorrei che fossero applicati ai casi in cui ci sono le condizioni, sltrimenti se tutto è mafia niente è mafia. Era evidente dal momento in cui arrestano Carminati e Buzzi che quell’organizzazione si fosse bloccata, anche perché era un’organizzazione appena nata”.
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