Medicina Nucleare, al Gemelli le nuove terapie radiorecettoriali per la cura dei tumori neuroendocrini e prostatici
Le prospettive che la Medicina Nucleare offre per la cura dei tumori neuroendocrini e della prostata grazie alle nuove terapie radiorecettoriali è il tema del seminario che sarà affrontato da Giovanni Paganelli, direttore Medicina Nucleare e Terapia Radiometabolica Istituto Scientifico Romagnolo per lo Studio e la cura dei tumori IRST- IRCCS Meldola e uno dei massimi esperti internazionali delle terapie radiorecettoriali, martedì 3 dicembre, alle ore 14.00, presso l’Aula 716 del Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS.
Il professor Paganelli, che ha diretto il Reparto di Medicina Nucleare dello IEO di Milano a fianco del professor Umberto Veronesi, sarà ospite della Scuola di Specializzazione in Medicina Nucleare dell’Università Cattolica, diretta dal professor Alessandro Giordano, direttore della UOC di Medicina Nucleare del Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS.
“In Medicina Nucleare - afferma il professor Giordano - si impiegano ‘radiofarmaci’ sia a fini diagnostici (scintigrafie e PET), che a uso terapeutico(terapia radio-metabolica e radio-recettoriale). La terapia radiorecettoriale è l’innovativo utilizzo di radiofarmaci che, iniettati in vena, sono in grado di riconoscere i tumori, tramite specifici recettori, così da agire selettivamente e rilasciare l’energia radioattiva capace di distruggere le cellule maligne risparmiando qualunque altro organo”.
In particolare, il seminario del professor Paganelli sarà incentrato sulle terapie recettoriali con l’utilizzo del Lutezio177-Lutathera per il trattamento di tumori neuroendocrini, terapia da poco disponibile in Italia, che sta per essere introdotta al Policlinico Gemelli, e del Lutezio-177-PSMA per il trattamento del tumore maligno della prostata, ancora in fase sperimentale.
Commenti