Lo “shaboo” torna a diventare droga ricercata a Roma. Blitz tra la Capitale e Prato

Con un’operazione chiamata “Vento d’oriente”, tra Roma, Taranto, Napoli e Firenze i carabinieri hanno arrestato circa 20 persone di nazionalità cinese, filippina ed italiana accusate di spaccio e detenzione ai fini di spaccio di metanfetamina, meglio nota come “shaboo”. Ventidue, in totale, gli indagati.
I carabinieri del Comando Provinciale di Roma hanno eseguito un’ordinanza emessa dal GIP del Tribunale capitolino, su richiesta della locale Procura (Gruppo reati gravi contro il patrimonio e gli stupefacenti). Durante le indagini i carabinieri avevano già arrestato 38 persone, in flagranza, per spaccio.
Come hanno ricostruito gli inquirenti, alcuni cittadini cinesi titolari di esercizi al dettaglio al centro di Roma si approvvigionavano di stupefacente da loro connazionali nella città di Prato: la droga veniva portata nella Capitale da giovani ragazze cinesi incensurate, che – viaggiando in treno dalla città toscana – potevano garantire un trasporto sicuro. Una volta giunti a Roma, i richiesti cristalli di “shaboo” venivano rapidamente spacciati tramite una intricata rete di pusher collocati nelle varie piazze di spaccio.
Una volta considerata una droga “etnica”, utilizzata principalmente nelle comunità asiatiche, prevalentemente dagli over 30 per mantenersi svegli e attivi durante pesanti giornate di lavoro, oggi l’assunzione di “shaboo” sta coinvolgendo le giovani generazioni asiatiche e non solo, diffondendosi rapidamente sul territorio nazionale e capitolino anche tra gli occidentali.
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