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  • martedì 20 maggio 2025

Liste d’attesa, cabina di regia della Regione Lazio per ridurre i disagi

 


Per le liste di attesa in sanità nel Lazio siamo all’anno zero. Da metà luglio, quando è stato annunciato il varo del nuovo piano in linea con quello nazionale, ad oggi , nulla è cambiato. Per correre ai ripari nei  giorni scorsi la Regione, con una determina del direttore  Renato Botti, ha proceduto ad istituire l’ennesima Cabina di regia con il compito di suonare la sveglia.  Il ruolo è affidato ad un organismo pletorico composto dal direttore generale dell’assessoriato ed altre 15 persone praticamente che hanno responsabilità apicale nel sistema: dai Direttori generali delle Asl a quelli sanitari, passando per il direttore del Dipartimento di epidemiologia e da altri esperti. A loro  è affidato l’incarico di coordinare le azioni di governo delle liste di attesa, con particolare riguardo alle azioni sovra-aziendali o regionali; supportare le Aziende sanitarie regionali nella definizione e implementazione dei piani attuativi locali; diffondere informazioni in merito a soluzioni organizzative, tecnologiche o regolatorie adottate o sperimentate per la soluzione di particolari criticità nel governo della domanda o dell’offerta;  risolvere eventuali controversie; provvedere all’individuazione delle prestazioni erogabili negli Ambiti di Garanzia. Esclusi da cotanto consesso i soggetti a cui è affidata la prima linea: medici di base e cittadini. Alla Cabina di regia spetterà anche la responsabilità di valutare i piani attuativi di ogni Asl quando questi saranno elaborati e potranno esserlo solo dopo che la Regione avrà definito i cosiddetti Ambiti di garanzia. Insomma è tutto da fare.  La Regione non riesce a “curare” e “guarire” il sistema di accesso al sistema sanitario regionale. E’ il suo tallone d’Achille. Fatti molti tentativi spesi molti denari ma zero risultati. Negli anni di Zingaretti la sanità del Lazio è cambiata profondamente e in meglio per quanto riguarda sprechi, conti in regola, maggiore capacità di cura, ma è rimasta al palo per quanto riguarda le liste. Tutti i progetti messi in campo sono falliti. Ed appare imbelle con i privati accreditati che pure ha ben trattato. Non riesce ad imporre loro  di mettere a disposizione del sistema Recup le agende anche se questo è previsto da molti anni, molti accordi e molti decreti commissariali. Forse per questo nella determina tra i compiti della Cabina di Regia c’è anche quello di “risolvere eventuali controversie”. Che ci saranno. Il non funzionamento del sistema regionale di accesso alla sanità, crea un ambiente naturale e fertilissimo per gli affari dei privati oltre a creare più voglia di privatizzazione del sistema sanitario regionale. La Cabina di Regia farà argine a tutto questo?  


 

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