Lazio, D’Amato: “San Raffaele di Rocca di Papa, come pilota aereo senza brevetto”

“Sono sorpreso di come possano ancora sussistere situazioni in cui vengono dati ruoli così importanti a soggetti senza le caratteristiche: lo trovo grave” è come andare su un aereo con un pilota che non ha il brevetto. Così l’assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato, in videoaudizione in commissione regionale sanità, riferendosi alla vicenda della casa di cura di Rocca di Papa. “Su queste cose non si scherza ed io trovo grave che la direzione sanitaria sia stata affidata a un professionista che non poteva farlo e che era già stato diffidato mesi fa. Per una struttura da 200 posti letto servono i requisiti”. L’esito preliminare dell’audit conclude che ‘le misure di prevenzione adottate fino ad ora non risultano efficaci nel contenere la diffusione del virus’. “Questo perché chi doveva applicare queste disposizioni non aveva i titoli professionali per farlo e le necessarie competenze. Un gruppo importante della sanità privata non può affidare la gestione della sicurezza dei pazienti in capo a chi non ha requisiti professionali, peraltro lo stesso era già stato diffidato precedentemente, nel dicembre scorso, per aver diretto un’altra struttura. Il fatto che il presidente del Gruppo San Raffaele dichiari di aver nella giornata odierna provveduto, una volta ricevuta la diffida, a sostituire il direttore sanitario è la conferma che lo stesso non era in grado di gestire la struttura che dirigeva dal 1 marzo. Le verifiche le stiamo compiendo su tutte le strutture e fino ad oggi sono state eseguite 364 ispezioni, con relazioni e report. Il tema non sono i tamponi, ma il rispetto delle misure di sicurezza. Pertanto verrà mantenuto il cordone sanitario e verranno completati tutti i test molecolari a tutti i degenti e a tutto il personale sotto lo stretto controllo della Asl Roma 6. Auspico che vi sia una collaborazione da parte della struttura nella garanzia della sicurezza dei pazienti. Abbiamo scritto in tutti i documenti che la diagnosi molecolare deve essere effettuata unicamente presso i 17 laboratori di riferimento regionale, riconosciuti dallo Spallanzani, poiché essi possiedono personale qualificato e strumenti certificati anche per la manipolazione in accordo alle normative sul bio-contenimento. Inoltre è proprio il Ministero della Salute, nella circolare del 3 aprile che ha individuato regione per regione i laboratori di riferimento” ha concluso.
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