La Fim Cisl denuncia: "Il ritardo della produzione Panda, conferma la crisi dell’automotive"

Il ritardo nella ripartenza della produzione della Panda nello stabilimento di Pomigliano “non è un bel segnale ed è la conferma della crisi dell’automotive”. Lo afferma il segretario generale della Fim-Cisl, Marco Bentivogli, secondo cui “la fine del lockdown non porta, tra i primi acquisti, la sostituzione della propria auto e ci sono migliaia di auto di stock ancora invendute”.
“Ci auguriamo – sottolinea il sindacalista – che nella seconda metà di giugno avvenga la ripartenza della produzione della Panda e il lavoro per i 4.485 lavoratori di Pomigliano. Tutte le case automobilistiche europee (e non solo) stanno ricevendo prestiti condizionati, ma queste misure sono accompagnate dagli incentivi alla rottamazione”.
“In Italia – aggiunge Bentivogli – il 40% degli autoveicoli sono di classe emissiva antecedente alla ‘euro 4’ e questo determina uno dei parchi auto più vecchi e inquinanti. Sostenere la transizione all’elettrica e, nell’immediato, rinnovare il parco auto italiano sono misure da implementare in modo imminente”.
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