Incendiata e distrutta, ancora una volta, la libreria antifascista di Centocelle la ‘pecora elettrica’

Un nuovo rogo ha completamente distrutto nella notte a Roma i locali della caffetteria-libreria “La pecora elettrica”, nel quartiere di Centocelle, una realtà vicina agli ambienti antifascisti della Capitale. Il locale era già stato danneggiato sempre per un incendio lo scorso 25 aprile: era chiuso e avrebbe riaperto proprio nella giornata di giovedì. Alle 3 di notte, dopo una segnalazione, sono intervenuti sul posto i carabinieri della compagnia Casilina, insieme ai vigili del fuoco. E’ chiaro che si tratta di una atto finalizzato a colpire i gestori dell’attività. Pur privilegiando la pista politica, gli inquirenti non escludono neppure quella legata alla criminalità, che vedrebbe nella struttura distrutta, un problema. Nella mattinata di mercoledì il ministro dei Beni e delle Attività Culturali, Franceschioni si è recato a Centocelle per manifestare la sua solidarietà e la volontà di sostenere lo sforzo di ricostruzione di questo avamposto culturale della perideria romana. Poi le reazioni politiche e di solidarietà. Tra le prime ad arrivare, quella del Sottosegretario all’Editoria Martella: “‘Un luogo d’incontro di anime e di pensieri. Un luogo in cui fare cultura e promuovere i talenti’. Tanto nobile la visione ed il progetto di chi anima La Pecora elettrica, quanto vile chi mette al rogo libri, idee ed impegno sociale. Piena vicinanza e solidarietà ai proprietari”. Solidarietà anche dal Presidente della Regione Zingaretti: “La Pecora Elettrica è un luogo di cultura e aggregazione. Stanotte è stato dato alle fiamme dopo l’incendio dell’aprile scorso. Ai proprietari dico di tenere duro e lottare per restituire a Roma la bellezza e la passione del loro impegno sociale”. Ed ancora dal Consiglio regionale del Lazio, Devid Porrello (M5S) e Vicepresidente alla Pisana:“Il rogo doloso che ha distrutto la libreria Pecora Elettrica di Centocelle il giorno prima della riapertura e mesi dopo un altro incendio è un segnale che non va ignorato e che deve avere una risposta univoca”. “La magistratura e le forze dell’ordine si occuperanno di ricostruire l’accaduto ed individuare i responsabili di questo gesto vigliacco. Il compito della politica e delle istituzioni dovrebbe essere, oltre esprimere solidarietà, quello di elaborare strategie e mettere in campo risorse per scongiurare – conclude – il ripetersi di tali avvenimenti e riqualificare, anche culturalmente, le periferie delle nostre città”.
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