Il quotidiano Metro cambia proprietà, l’editore-stampatore Farina ha lasciato

Il quotidiano Metro cambia proprietà, ha lasciato l’editore-stampatore Farina
L’editore di Metro, Mario Farina, ha comunicato al Cdr la cessione al 100% del free paper, operazione che sarà completata lunedì quando il giornale passerà al nuovo editore, la società AlterAdvert di Roma, e Farina (contattato da Prima Comunicazione, ha il cellulare spento) si dimetterà da amministratore unico.
“Abbiamo cercato di capire in che mani stiamo per finire, scoprendo che si tratta di una piccola società controllata all’80% da un unico socio e che come attività prevalente indica concessionaria di pubblicità”, spiega Sergio Rizza del Cdr, caposervizio e a Metro dalla nascita del quotidiano, primo free paper in Italia, nel 2000. “Abbiamo chiesto informazioni all’editore, ci ha risposto: dovete essere positivi, non avere pregiudizi. Invece noi siamo molto preoccupati per l’estrema indeterminatezza sul futuro di una testata storica. Un giornale che amiamo, lo dico senza retorica, dove abbiamo sempre lavorato in libertà e che ha scritto una pagina importante nella storia dell’informazione italiana”.
Di seguito il comunicato dell’assemblea dei giornalisti.
“Care lettrici e cari lettori, nell’estate del 2000, esattamente vent’anni fa, iniziò l’avventura di Metro, il primo quotidiano gratuito in Italia: un’impresa pionieristica, all’insegna del giornalismo di qualità offerto con una formula interamente nuova, rivoluzionaria. Ora però, questa piccola grande creazione giornalistico-editoriale è chiamata ad affrontare un passo oscuro e doloroso, avvolto nella più drammatica incertezza”. Inizia così la nota dell’assemblea dei giornalisti di Metro. L’editore Mario Farina, spiegano i giornalisti, “ha sospeso le pubblicazioni del giornale durante il periodo dell’epidemia Covid-19 e ritenuto che i giornalisti non dovessero lavorare nemmeno sul sito, per ‘mancanza di ricavi’, privando così la pubblica opinione, nel mezzo di un’emergenza pandemica senza precedenti, della voce di una testata ormai storica e affermata a livello nazionale, malgrado il
governo abbia più volte riconosciuto l’importanza dell’informazione tanto più in questo frangente. A nulla sono valse le richieste di lavorare in smart working così come previsto da diversi decreti ministeriali”. “Dopo una lunga ed estenuante trattativa, la redazione, che da anni è già gravata dal ricorso agli ammortizzatori sociali, è stata invece messa in cassa integrazione. A poche ore dalla conclusione della trattativa, è arrivata la comunicazione di aver ceduto ‘l’intera partecipazione sociale’ ad un altro proprietario di cui nulla si sa se non che non ha nulla a che fare con il mondo editoriale dei quotidiani”. Di questa nuova proprietà, secondo i giornalisti di Metro, “non è nota l’esperienza, non le intenzioni e i progetti; nemmeno, e soprattutto, se abbia la stabilità e la forza necessarie a garantire la prosecuzione di una storia importante quale è quella di Metro. Torna inevitabilmente alla mente il precedente di DNews, un altro quotidiano gratuito sempre di proprietà dell’editore Mario Farina, che lo cedette ad un soggetto che si rivelò inadeguato destinandolo ad una veloce chiusura”. “Mario Farina diventò editore di Metro nel 2009: da allora, nonostante tagli sempre più pesanti all’organico e alle risorse, i giornalisti della redazione si sono sempre sforzati di garantire un prodotto originale e di valore. Ora, pur gravemente preoccupati del futuro, continuano a non arrendersi. E a esplorare soluzioni che possano dare le garanzie che questo giornale si merita” conclude la nota con l’hashtag #Metronondevemorire
Commenti