I tassisti romani tornano sul piede di guerra. Bittarelli (Radiotaxi 3570-URI): "Decisi a difendere la dignità del nostro lavoro"

“Dopo tre anni e mezzo di inutili e reiterati tentativi di dialogo e richieste di incontri volti ad instaurare una normale interlocuzione istituzionale con la Sindaca Raggi e l’Amministrazione Capitolina, abbiamo formalizzato l’esasperazione della categoria per la totale chiusura ad ogni confronto, sollecitando la Sindaca attraverso la trasmissione di svariate PEC, il presidio svoltosi in Campidoglio in data 17 ottobre 2019 e lo sciopero promosso il successivo 26 novembre. La massiccia adesione alla protesta, che ha visto coinvolto il 90% dei tassisti non è però servita a rimuovere la Sindaca Raggi dall’atteggiamento di ostinato rifiuto a prendere in considerazione i quasi 8.000 lavoratori della categoria. A fronte di tale situazione, l’Amministrazione Capitolina seguita ad inanellare comportamenti omissivi, sconclusionati ed irrazionalmente disfunzionali rispetto alla attenzione che dovrebbe essere data ad un settore così strategico, quale quello del trasporto pubblico. Da oggi, costretti dalla lontananza che la Sindaca Raggi ritiene di dover frapporre nei confronti dei lavoratori del settore – inaccettabile dal punto di vista politico sindacale ed offensiva per l’intera categoria – ci troviamo costretti, nostro malgrado, ad agire nelle uniche sedi istituzionalmente rimaste (quelle giudiziali), per porre rimedio alle problematiche ancora aperte. Provvediamo dunque a notificare, in via ultimativa, una serie di diffide relative: - alla nullità delle clausole imposte ai tassisti nel processo di contrattualizzazione del nuovo Sistema di gestione delle licenze “Taxi Web”; - alla illegittimità della integrazione del Sistema “Taxi Web” nel nuovo Sistema “Chiama Taxi” che si sta realizzando con denaro pubblico; - all’inadempimento rispetto all’obbligo di adeguamento delle tariffe, previsto dall’art. 31 del Regolamento Capitolino per la disciplina degli autoservizi pubblici non di linea, con conseguente danno erariale. Il 3570 opera a Roma da oltre 50 anni, ed è stato interlocutore costante di tutte le Amministrazioni che hanno governato la Capitale ed ora, dopo tre anni e mezzo di assenza da parte dell’Amministrazione Capitolina, siamo ben decisi a difendere la dignità del nostro lavoro, dimostrando la più totale indisponibilità a continuare ad essere trattati da sudditi, anziché da cittadini, lavoratori e, soprattutto, persone che meritano attenzione e rispetto”. Loreno Bittarelli – Presidente Radiotaxi 3570 ed URI – Unione dei Radiotaxi Italiani.
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