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  • martedì 29 aprile 2025

Coronavirus, lettera degli anestesisti dell’Ospedale San Camillo

 


Gli anestesisti rianimatori dell’Azienda ospedaliera di Roma San Camillo Forlanini dell’Unità Operativa Shock e Trauma in una lettera “rigettano in toto le accuse loro rivolte in merito all’impiego sui pazienti di strumenti sporchi o infetti e rispondono alle accuse comparse su un quotidiano e raccolte in maniera totalmente acritica da alcuni social. È indubbio che il nostro ospedale – come tutti i nosocomi del nostro Paese – stia vivendo un momento particolarmente delicato della sua storia, ed è altrettanto innegabile che tutto il personale coinvolto nell’assistenza sia chiamato da giorni ad uno sforzo sovrumano per garantire assistenza sanitaria qualificata a tutti i pazienti, Covid e non. Tuttavia raccontare la stanchezza che questo carico di lavoro ci procura come elemento di causa di disinteresse ed incuria totale per il benessere dei malati, è qualcosa di assolutamente inaccettabile e falso. Un’accusa che davvero non ci aspettavamo – si legge nella lettera – da chi fino a ieri ci dedicava attenzione e paginate di giornali chiamandoci ‘eroi’. È a queste ‘penne facili’ che piegano l’informazione a strumentalizzazioni lontane dalla ‘mission’ dei medici che ci rivolgiamo, dichiarando orgogliosamente che anche a fronte di tante difficoltà il paziente – inteso come persona e non come mero codice di accesso – è sempre il centro intorno al quale ruota tutta la nostra giornata lavorativa e che MAI nessuno di noi si macchierebbe di un gesto tanto ignobile nei confronti di chi potrebbe essere nostra madre, nostro fratello, nostro figlio. A latere di questa vicenda poco decorosa che ci ha coinvolto nostro malgrado, a noi rimane la soddisfazione nell’incrociare lo sguardo grato di coloro a cui siamo riusciti a restituire un congiunto o di chi anche avendo patito una grande perdita ci ricorda con stima e affetto. A loro ed a chi in queste ore ci ha pubblicamente sostenuto e difeso va il nostro grazie, nella speranza che chi oggi ci denigra pubblicamente possa un giorno rendersi conto che non siamo nemici da combattere o abbattere mediaticamente ma alleati da difendere in una lotta che dovrebbe vederci tutti uniti” conclude la lettera. 


 


 

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