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  • mercoledì 14 maggio 2025

Civitavecchia a un passo dal diventare zona rossa

 


 


“E’ necessario l’intervento dell’Esercito”. Il sindaco di Civitavecchia, Ernesto Tedesco, rompe gli indugi e ‘passa alle maniere forti’, vista la reazione di alcuni cittadini ai decreti emanati dal Governo centrale in riferimento all’emergenza del coronavirus.
Ecco a seguire nella nota la lettera inviata al prefetto: “Mi rivolgo alla Sua attenzione per evidenziarLe le gravi difficolta che quotidianamente incontriamo in questo momento di emergenza sanitaria. Ho consapevolezza di condividerlo con tanti altri sindaci molti dei quali vivono territori devastati dal virus. Mi corre comunque l’obbligo di sottoporle alcune brevi considerazioni, anche al fine di prevenire il dilagarsi del contagio che nella nostra citta’ ad oggi vede la presenza di 32 positivi e di oltre 300 in sorveglianza domiciliare: il tutto in un contesto preoccupante se si considera che molte delle positivita’ si sono evidenziate nel reparto medicina dell’Ospedale San Paolo e presso una RSA cittadina. Da giorni in tutti modi invito la cittadinanza a stare a casa, ad uscire per svolgere le attivita’ necessarie cosi’ come previsto dalle norme in vigore, ho chiuso i parchi, i cimiteri, le aree pubbliche, la stessa Marina.
Nonostante questo, come in altre citta’ purtroppo, una parte della cittadinanza non sembra avere consapevolezza della gravita’ del momento e continuamente ricevo segnalazioni di strade affollate, di autovetture che circolano con ingiustificata assiduita’. La Polizia Locale e tutte le forze dell’ordine in maniera esemplare svolgono il faticoso compito di controllo, anche diffondendo dalle autovetture di servizio messaggi alla popolazione, pur avendo a disposizione un numero di unita’ sicuramente non sufficiente a fronteggiare le esigenze del territorio che non riguarda solo Civitavecchia, ma anche i comuni limitrofi. A cio’ si aggiunga la presenza del porto che per quanto veda chiusi i principali accessi e pur sempre motivo di grande preoccupazione per il permanere di linee di comunicazione importanti come ad esempio quella con Barcellona. Le riferisco circostanze delle quali so che la S.V. e’ a conoscenza, ma, al contempo, Le chiedo se ritiene opportuno sostenere gli sforzi di quanti lavorano sul territorio attraverso la disponibilita’ ed il coinvolgimento dell’Esercito. La presenza di militari rappresenterebbe anche un concreto deterrente psicologico per quanti inopinatamente continuano a non comprendere la serieta’ del problema ed escono di casa senza alcuna valida motivazione. Nulla potra’ mai comprimere i diritti costituzionalmente garantiti, ma le modalita’ di prevenzione volute giustamente dal Governo trovano purtroppo scarsa applicazione per la superficialita’ di molti. Nella nostra citta’ saremmo tra l’altro avvantaggiati dalla presenza di caserme operative, una delle quali con specifiche e insostituibili specializzazioni rispetto alla problematica che stiamo affrontando. Confido nella sua consueta attenzione e sensibilita’ istituzionale. Con osservanza”.


 

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