Calabrese (Mobilità Roma Capitale): “Banchine bus sono piene anche a Londra e Parigi”

“Guardate queste immagini: sono le stesse in tutte le città italiane ed europee. Tante persone in attesa alle banchine di Parigi e molte sui vagoni della metro a Milano e all’ingresso della metropolitana di Londra. Sui trasporti la sfida è globale, non è un problema di una singola città o amministrazione. La verità è che garantire la continuità del distanziamento fisico su bus, tram e metro non è sempre possibile, infatti è specificato anche nei vari Dpcm. E’ invece doveroso affrontare ogni situazione potenzialmente critica con rigore, serietà e responsabilità. Per esempio mettendo sempre la mascherina. C’è chi ci attacca dicendo che non abbiamo fatto nulla in funzione della pandemia, arrivando a negare l’evidenza, gettando fango sul prezioso lavoro svolto da donne e uomini di Atac, della Polizia Locale e dell’Amministrazione Capitolina”. Il contrattacco via Fb è dell’assessore capitolino M5S alla Mobilità Pietro Calabrese. Nel periodo più difficile del lockdown, ricorda Calabrese “con la capienza dei mezzi al 50 per cento, abbiamo limitato e contingentato gli ingressi e posizionato “marker”, che indicavano il corretto distanziamento sui sedili e alle banchine. Siamo stati praticamente i primi in Italia a farlo. Col riavvio della fase due di maggio abbiamo diversificato gli orari di inizio e fine attività in tutti i settori, integrato i servizi metro con linee a sussidio servite da operatori privati, replicate da settembre, ma in entrambi i casi non utilizzate dall’utenza. Negare tutto questo vuol dire raccontare menzogne”. Oggi, sottolinea Calabrese “la capienza sui mezzi pubblici è all’80 per cento in tutto il Paese. Non solo a Roma. Non l’ha deciso la sindaca Virginia Raggi, ma è una misura presa dal Governo. Da settembre abbiamo riattivato le corse scolastiche di Atac, e aumentato la frequenza negli orari considerati più critici, grazie a un monitoraggio che stiamo proseguendo per capire dove andare a intensificare ulteriormente il servizio. Questo non vuol dire aver risolto il problema, ma affrontare un’emergenza mai vista prima e lavorare per fornire risposte ai cittadini”. “Come ogni città stiamo facendo il massimo che è possibile fare con le risorse a disposizione – aggiunge Calabrese -. Oltre a noi, tutti i ministeri di competenza e la Regione Lazio hanno sempre specificato che non si possono mettere in servizio convogli metro o tram oltre quelli disponibili semplicemente perché per acquisirli servono procedimenti e forniture che durano anni. Stiamo vivendo una pandemia globale, uno dei periodi più difficili, ma è una battaglia che siamo convinti di poter vincere con l’impegno di tutti”, conclude.
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