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  • mercoledì 7 maggio 2025

Avviata dall’Esercito la sanificazione delle Chiese della Capitale. Lunedì riprendono i riti religiosi

E’ stata avviata dall’Esercito italiano, su specifica richiesta del Vicariato di Roma, l’attività di sanificazione delle Chiese capitoline attraverso le proprie squadre specializzate nel campo Chimico, Biologico, Radiologico e Nucleare (Cbrn) equipaggiate con specifici dispositivi di bonifica. 


“La sanificazione ordinaria è affidata alla parrocchia e avverrà attraverso gli strumenti ordinari per la pulizia degli spazi e la sanificazione con prodotti specifici, perché è particolarmente delicata ove, per esempio, ci siano oggetti di valore, opere d’arte”, spiega a Vatican News monsignor Gianpiero Palmieri, vescovo ausiliare di Roma, spiega i dettagli delle operazioni. “Il lavoro dell’Esercito, invece, già cominciato oggi nelle parrocchie di San Giovanni Battista De Rossi, San Giovanni Bosco e in altre, è un lavoro che riguarda gli esterni della chiesa e i locali per la catechesi”. 


“Molti parroci mi dicono che nelle liturgie feriali avevano 30-50-80 fedeli, ma quotidianamente, nella Messa feriale online, si collegavano 100-200 in qualche caso anche 300 persone”, racconta monsignor Palmieri. “Questo significa davvero che è venuta fuori una certa nostalgia di Dio, di comunità cristiana. E’ quindi un cambiamento già avvenuto che sono convinto porterà i suoi frutti. Quelle parrocchie che invece si fossero chiuse e non avessero cercato il contatto con i fedeli purtroppo, secondo me, si troveranno in una situazione ben diversa”. 


“Il protocollo fissato con il Ministero dell’Interno prevede che ci siano dei volontari in ogni parrocchia che regolino l’afflusso individuale garantendo il distanziamento, in entrata e uscita, di un metro e mezzo, cercando di tenere le porte aperte per evitare che si tocchino continuamente maniglie e prevedendo, laddove possibile, anche più luoghi di entrata e di deflusso”, ricorda il vescovo. Quanto alle mascherine, “per tutti i fedeli che accedono alla Messa la mascherina è obbligatoria. Ovviamente lo è anche per tutti i volontari che, inoltre, porteranno un segno di riconoscimento”. Il protocollo prevede inoltre che al momento della comunione “il sacerdote non raggiunga i fedeli nel banco ma che si possa creare una fila ben organizzata, ben distanziata per accedere alla Comunione nelle mani. Il fedele toglierà la mascherina in quel momento, il sacerdote si igienizzerà le mani davanti a tutti, metterà la mascherina in quel momento e darà la Comunione sulle sole mani. Anche i ministri incaricati faranno lo stesso”.


 

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