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  • martedì 29 aprile 2025

Addio alle carrozzelle sui sampietrini di Roma

 


Le carrozzelle (o botticelle) a trazione animale non scorrazzeranno più tra le strade della città accompagnando i turisti e i romani tra i luoghi storici della Capitale. Lo ha deciso una delibera M5S approvata oggi dall’Assemblea capitolina con 32 voti favorevoli, 1 contrario dopo un lungo iter d’esame. L’atto ferma il rilascio di nuove licenze per il trasporto pubblico a trazione animale e sposta le carrozzelle tra parchi pubblici e aree verdi. I veicoli, per di più, non potranno circolare dalle 12 alle 17.30 dal primo luglio al 30 agosto di ogni anno per salvaguardare la salute dei cavalli. I cavalli, di razza da tiro, lipizzani o maremmani, non potranno essere utilizzati per più di sette ore giornaliere comprese le pause fisiologiche, ogni corsa non potrà durare più di 45 minuti totali e le tariffe dovranno essere esposte in modo visibile. Per gli operatori che lo richiederanno la licenza potrà essere convertita in licenza taxi.  Il regolamento è una mediazione tra il programma elettorale dell’amministrazione Raggi e le leggi preesistenti:”è frutto di un lavoro che ha visto coinvolte molte associazioni – ha detto il presidente M5s della commissione Ambiente di Roma, Daniele Diaco, nel presentare l’atto all’Assemblea capitolina -. Il programma del M5s chiedeva di abolire questo servizio, ma quel punto non poteva essere attuato” per l’assenza di una norma nazionale. “Questa amministrazione – ha aggiunto Diaco – non poteva vietare il servizio e quindi ha individuato una soluzione alternativa: spostiamo il servizio a trazione animale nei parchi e nelle ville storiche, in linea con una norma nazionale che stabilisce che i Comuni possono decidere dove svolgere questo servizio”. “Si tratta comunque – ha sostenuto Diaco – di un servizio anacronistico, nato nell’Ottocento. Oggi va considerata la pavimentazione delle aree urbane e le polveri sottili, i cambiamenti climatici e l’inquinamento acustico: sono fattori che mettono l’animale sotto stress e sotto sforzo. Questo provvedimento – ha concluso Diaco – si poteva fare negli anni addietro ma non è stato fatto”.


 

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