Roma, Lamorgese: bande giovanili e droga, questione è educativa

“Il contesto criminale evidenziato anche dagli episodi di Manuel Bortuzzo e Luca Sacchi – oggetto giustamente di un grande risalto mediatico – evidenziano la presenza di bande giovanili, fuori da logiche criminali più strutturate, sulle quali bisogna intervenire con un approccio sinergico che veda il coinvolgimento anche delle istituzioni educative”. Lo afferma il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, in un’intervista sul Messaggero dedicata a Roma.
“Purtroppo la diffusione dell’uso di sostanze stupefacenti riguarda sempre di più fasce di giovanissimi. E’ un fenomeno preoccupante che chiama in causa in primis le famiglie e il ruolo educativo della scuola”, afferma la titolare del Viminale.
Lamorgese ricorda la particolarità di Roma, “un’area metropolitana con 121 comuni e cinque milioni di abitanti che equivale alla somma dei territori di Milano, Napoli, Torino, Palermo, Genova, Bologna, Firenze, Bari e Catania”, e sottolinea alcuni dati strutturali: “Ci sono alcuni indicatori economici che non possono essere ignorati: l’Istat ci dice che i disoccupati sono 200 mila e che il 51% della popolazione residente ha un reddito inferiore ai 15 mila euro. Inoltre, si consolida una tendenza anagrafica che incide sulla percezione della sicurezza: il 22,5% per cento delle persone che vivono a Roma ha più di 65 anni e in quella condizione di età ci si sente comunque più deboli e più esposti ai pericoli”.
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