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  • lunedì 28 aprile 2025

“Wikileaks sotto choc ma Julian è forte”

“Siamo rimasti scioccati dalla mossa dell’Ecuador, ma a questo punto è stato rivelato il mandato di arresto degli Stati Uniti, che noi abbiamo sostenuto per anni che esistesse. Ora l’abbiamo letto, ed è incentrato sull’accusa di avere cospirato con Chelsea Manning, nel 2010”, così l’erede di Julian Assange, arrestato ieri a Londra, il giornalista investigativo islandese Kristinn Hrafnsson parla a Repubblica.

“Si tratta di un’accusa riferita alla pubblicazione dei documenti segreti (del governo americano, ndr) che rivelavano i crimini di guerra in Afghanistan e in Iraq: il video Collateral Murder, che esponeva gravi abusi contro civili innocenti. Nel mandato non c’è nulla che descriva relazioni improprie tra un giornalista e la sua fonte: questo è un arresto per aver fatto giornalismo. Se Assange verrà estradato negli Stati Uniti, sarà un messaggio agghiacciante per ogni giornalista in ogni parte del mondo. Si creerebbe un precedente devastante per tutti i giornalisti e gli editori. Questo è un attacco frontale alla libertà di stampa”.
 

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