Voto Ue, le regole dettate dalla Commissione

“Gli Stati membri devono garantire che non siano pubblicati i risultati ufficiali delle elezioni europee prima della chiusura dei seggi” in tutti i Paesi, ovvero “alle 23 di domenica”. Ma “questo non riguarda la pubblicazione sui media degli ‘exit poll’ e dei risultati di altri sondaggi”. Lo ha affermato a Bruxelles la portavoce della Commissione europea Mina Andreeva, durante il tradizionale briefing di mezzogiorno per la stampa.
Andreeva ha risposto alle domande dei giornalisti che chiedevano chiarimenti sul fatto che siano già stati ampiamente diffusi risultati dei sondaggi sul voto di ieri in Olanda per le elezioni europee, quando nella maggior parte dei paesi membri le operazioni di voto cominceranno solo domani o domenica.
Le regole europee sono meno rigorose di quelle sul silenzio elettorale in vigore in Italia. La legge elettorale italiana (Legge n. 28 del 22 febbraio 2000, art. 8) vieta, “nei quindici giorni precedenti la data delle votazioni”, di “rendere pubblici o comunque diffondere i risultati di sondaggi demoscopici sull’esito delle elezioni e sugli orientamenti politici e di voto degli elettori, anche se tali sondaggi sono stati effettuati in un periodo precedente a quello del divieto”.
Inoltre, c’è uno Stato membro, la Finlandia, che prevede di cominciare a fornire i dati ufficiali, ancorché parziali e provvisori, delle elezioni sul suo territorio già alle 22 di domenica, con i seggi italiani ancora aperti.
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