Venti contagiati e una vittima. Il Corona Virus spaventa l’Italia. Scuole chiuse in alcuni Comuni del Veneto e della Lombardia
Prima vittima del coronavirus in Italia, in Veneto. Si tratta di Adriano Trevisan, di 78 anni, è deceduto all’ospedale di Padova, dove era ricoverato insieme con un’altra persona positiva al virus. Ex titolare di una piccola impresa edile, Trevisan aveva tre figli, una delle quali, Vanessa, era stata sindaco di Vo’ Euganeo di dove sono originari. L’uomo, ricoverato già da una decina di giorni per precedenti patologie, è spirato all’ospedale di Schiavonia (Padova). "Non c’è stato neppure il tempo per poterlo trasferire" ha detto il governatore Zaia. Complessivamente i casi di contagio certo sono venti, divisi tra Lombardia e Veneto, dove sono stati registrati gli ultimi ed i tre del Lazio già da tempo monitorati e curati allo Spallanzani di Roma.
In Veneto, il comune di Vò Euganeo è stato messo isolamento ed è cominciato lo screening per l’intera popolazione. Vi sarebbero altri risultati positivi ma da confermare. Nonostante il test negativo della donna ricoverata all’ospedale di Piacenza, oggi resteranno chiuse le scuole nel piacentino. Stop anche alle feste di carnevale e alle manifestazioni sportive. La provincia di Piacenza confina con quella di Lodi. Scuole chiuse anche a Cremona. Intanto alle prime luci dell’alba sono arrivati a Roma gli italiani evacuati dalla nave da crociera Diamond Princess.
E’ infatti atterrato intorno alle ore 6.40 all’aeroporto militare di Pratica di Mare il KC767A dell’Aeronautica militare con a bordo gli italiani rimpatriati, che sono in tutto 19. Altri quindici stranieri sono sbarcati nel corso dello scalo avvenuto a Berlino. Dopo le operazioni di sbarco si terrà un primo screening medico all’aeroporto militare . In seguito ai primi controlli sanitari e il percorso di decontaminazione, i nostri connazionali sono stati trasferiti alla cittadella militare della Cecchignola dove trascorreranno il periodo di isolamento. Gli alloggi che, fino a due giorni fa ospitavano i primi connazionali rimpatriati con il volo del 3 febbraio scorso, sono stati infatti nuovamente allestiti per consentire il periodo di sorveglianza sanitaria ai diciannove rimpatriati dal Giappone che, anche in questo caso, saranno assistiti da medici e infermieri dell’Esercito.
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