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  • mercoledì 30 aprile 2025

Vaccino antinfluenzale a due persone su tre

 


In vista della vaccinazione antinfluenzale – che secondo il Ministero della Salute quest’anno, per ridurre il sovraccarico del Servizio Sanitario Nazionale legato all’emergenza coronavirus, è raccomandata “per tutti i soggetti a partire dai 6 mesi di età che non hanno controindicazioni al vaccino”, con offerta attiva e gratuita per alcune categorie di popolazione a rischio – la maggior parte delle Regioni non dispone di scorte adeguate a soddisfare la domanda e alcune non possono garantire il 75% di copertura alle categorie a rischio: per 2 persone su 3 non c’è disponibilità in farmacia.


È quanto sostiene la Fondazione GIMBE che, spiega Renata Gili, coordinatrice del progetto di monitoraggio dell’influenza stagionale, “ha condotto un’analisi indipendente con l’obiettivo di mappare le scorte regionali di vaccino antinfluenzale, valutare la potenziale copertura per le categorie a rischio e stimare la disponibilità di dosi per la popolazione generale”.


“La vaccinazione antinfluenzale – afferma Nino Cartabellotta, presidente della fondazione – oltre a ridurre le complicanze dell’influenza stagionale e contenere l’eccesso di mortalità, quest’anno ha un obiettivo strategico di salute pubblica: ridurre il numero di persone sintomatiche che rischiano di sovraccaricare i servizi sanitari territoriali e i pronto soccorso. Questo obiettivo, tuttavia, richiede una copertura vaccinale molto ampia anche nelle fasce non a rischio che, di fatto, includono la maggior parte dei lavoratori ai quali è affidata la ripresa economica del Paese”.


A fronte delle preoccupazioni sull’indisponibilità di vaccino antinfluenzale nelle farmacie, l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) ha rassicurato che oltre 17 milioni di dosi acquistate dalle Regioni rispondono ampiamente al fabbisogno, visto che nella stagione precedente ne sono state distribuite 12,5 milioni con una copertura del 54,6% negli over 65.


“Se questo aumento delle scorte – spiega Cartabellotta – permetterà di estendere le coperture vaccinali nelle categorie a rischio, è molto difficile stimare l’incremento di domanda della popolazione generale, maggiormente sensibilizzata alla vaccinazione anche dei datori di lavoro, preoccupati che lo sviluppo di sintomi influenzali da parte dei loro dipendenti possa paralizzare le attività produttive”.


Al momento le Regioni hanno ceduto alle farmacie l’1,5% delle dosi acquistate (circa 250.000), prevedendo di ampliare tale dotazione se nel corso della campagna dovessero rendersi disponibili altre dosi. Federfarma ha annunciato che nelle farmacie arriveranno dall’estero oltre un milione di dosi.


 

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