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  • martedì 29 aprile 2025

Terapie intensive oltre quota cento di malati Covid, scatta la massima allerta

E’ massima attenzione sui numeri in salita di casi di coronavirus. Quello che preoccupa non è tanto il numero totale di nuovi contagiati, che una percentuale tra tamponi fatti e positività accertate praticamente costante, ma piuttosto quello dei casi seri che richiedono in ricovero in terapia intensiva. Mercoledì si è sfondata quota 100 per la prima volta da metà giugno, arrivando a 109 pazienti, con un incremento di 42 rispetto solo a sei giorni fa.  Non siamo ancora a un dato che possa far scattare l’allarme, ma che sicuramente invita alla prudenza. La curva ha infatti avuto un’impennata evidente negli ultimi giorni, associata all’aumento dei casi totali. Se da giugno a luglio le terapie intensive si sono costantemente svuotate, arrivando al numero di 38 totali, da quel momento hanno iniziato a risalire. Prima lentamente, con pochi nuovi ricoverati giornalieri, e poi con un’incidenza sempre maggiore, fino ad arrivare all’ultima settimana, con un’accelerazione che può essere messa in relazione all’aumento delle scorse settimane dei casi totali, quando si è iniziato a superare i mille contagi giornalieri.  


"L’aumento dei ricoveri in rianimazione si registra in media 2 o 3 settimane dopo quello dei contagi - spiega alla "Stampa" Antonino Giarratano, vicepresidente della società di anestesia, analgesia, rianimazione e terapia intensiva, è quasi certo dunque che la curva continuerà a crescere da qui alla fine del mese senza che questo scateni un panico ingiustificato. E anche se al momento  il numero dei ricoverati in intensiva è superiore a quello del 29 febbraio (105), ovvero subito prima del propagarsi dell’epidemia, lo scenario complessivo è molto diverso. 


 

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