Si sbriciola l’impero gastronomico di Jamie Oliver

Alla fine, per ora, resteranno solo 3 ristoranti su 25 non verranno chiusi e più di 1.000 persone perderanno il lavoro. Si tratta alla luce di tutto questo della descrizione di un impero ormai al collasso, con una procedura fallimentare avviata. Parliamo del mondo gastronomico dello chef britannico Jamie Oliver che ha detto di essere "profondamente rattristato" si legge sul ’Guardian’. La sua avventura era iniziata nel 2002 con l’apertura di Fifteen a Londra.
Ora, a quanto pare, solo i suoi tre punti vendita dell’aeroporto di Gatwick rimarranno operativi mentre gli amministratori cercano un acquirente. Il 43enne chef inglese innamorato dell’Italia ha ringraziato il personale e i fornitori che hanno "messo il cuore e l’anima in questa attività" mentre con le sue catene provava a fare un cambiamento: "Abbiamo lanciato Jamie’s Italian nel 2008 con l’intenzione di cambiare la ristorazione in Inghilterra, con ingredienti di qualità superiore, grazie a un team straordinario che ha condiviso la mia passione per l’ottimo cibo. E abbiamo fatto esattamente questo". Il Jamie Oliver Restaurant Group, che comprende 22 punti vendita della catena Jamie’s Italian, il suo primo ristorante londinese Fifteen, la steak-house Barbecoa, sempre a Londra, e Jamie’s Diner all’aeroporto di Gatwick, ha nominato KPMG come amministratori.
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