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  • martedì 29 aprile 2025

Se entro domenica non si abbasserà la curva dei contagi probabile un lockdown generale

 


Sono preoccupato, spaventato. Se continua così il Servizio sanitario nazionale non può farcela". Lo ha detto Filippo Anelli, presidente della federazione degli Ordini dei medici, invocando il lockdown generalizzato per un mese. "Ogni posto letto dedicato al Covid viene tolto ai malati con altre patologie". Intanto il governo, se la curva epidemiologica non dovesse abbassarsi entro il 15 novembre, sarebbe pronto a imporre un lockdown generale. Già nella giornata di lunedì la categoria dei medici, con gli anestesisti in particolare aveva lanciato il suo allarme. "Ci attendiamo un raddoppio dei ricoveri ospedalieri e in terapia intensiva nella prossima settimana se il trend non muterà, ed in attesa degli eventuali benefici derivanti dalle misure dell’ultimo dpcm che potranno però evidenziarsi non prima di altri 10 giorni". Dono le parole rilasciate all’Agenzia nazionale Ansa dal presidente dell’Associazione anestesisti rianimatori ospedalieri (Aaroi) Alessandro Vergallo. Le terapie intensive "sono già sotto pressione. A fronte di ciò e dell’assenza di una medicina territoriale, la proposta di lockdown nazionale - rileva - è a questo punto ragionevole". I ricoveri ospedalieri e dunque anche quelli in terapie intensiva, ha spiegato Vergallo, "purtroppo aumenteranno fino a quando le misure più restrittive dell’ultimo dpcm non porteranno gli auspicati effetti positivi, ma per vederli ci vorranno ancora una decina di giorni". Intanto, "a trend epidemico invariato - ha sottolineato - finora abbiamo visto appunto un raddoppio dei casi in media ogni 10 giorni". Se dunque "pensiamo ad una proiezione a breve termine, la situazione appare al limite. Le terapie intensive - ha affermato - iniziano ad essere in crisi per il superamento della soglia limite del 30% di posti letto occupati per malati Covid". Ma la crisi, precisa Vergallo, "riguarda l’intero sistema ospedaliero, per l’enorme pressione cui è sottoposto in questo momento". Tale situazione, precisa, "è dovuta anche al fatto che la Medicina del territorio, che coinvolge circa 50mila medici di base, non sta funzionando". Dunque, "visto che dalla Medicina del territorio non sta arrivando aiuto concreto e visto che gli ospedali cominciano ad essere saturi - ha concluso il presidente degli anestesisti rianimatori - la proposta della Fnomceo ci sembra a questo punto ragionevole. Si tratta di una proposta che accogliamo a malincuore per le implicazioni che ha, ma allo stato in cui siamo è ragionevole".


 

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