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  • martedì 14 maggio 2024

Scuola, aperture a macchia di leopardo nelle Regioni italiane

 


Diversi presidenti di Regioni hanno fatto sapere che lunedì le scuole non riapriranno e che, almeno temporaneamente, continuerà la didattica a distanza anche alle superiori. Tutti a casa dalla seconda media in poi nelle "rosse" Lombardia e Alto Adige, mentre in Sicilia avviati test per alunni e docenti anche in vista del possibile rientro per elementari e prime medie. In tutto il Paese tornano in aula 800mila ragazzi delle superiori, sebbene in alternanza. La Regione Lazio conferma che si torna in classe il 18 alle superiori. “La Regione Lazio, come più volte ribadito in questi giorni, da lunedì 18 gennaio sull’apertura delle scuole secondarie si atterrà alla normativa nazionale“. Lo comunica la stessa Regione in una nota nella quale smentisce una fake news “in merito ad un ipotetico posticipo dell’apertura in presenza degli Istituti secondari della Regione“. Nel frattempo, l’Ufficio Scolastico Regionale torna a ribadire le regole che caratterizzeranno la riapertura scuole secondarie di secondo grado, ricordo che bisognerà garantire dal 18 gennaio almeno il 50% di didattica in presenza – per tutelare il diritto all’istruzione degli studenti – senza salire oltre il 75%. Rimangono ferme le usuali eccezioni per l’inclusione scolastica e la didattica laboratoriale. In Friuli Venezia Giulia le superiori non riaprono - "Lunedì le scuole non riapriranno", ha detto il governatore del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga riferendosi alla decisione del Tar che ha accolto il ricorso di alcuni genitori contro la sua ordinanza di chiusura delle superiori fino a fine gennaio. Sembra che Fedriga stia ora lavorando a una nuova ordinanza che scongiura la decisione del Tribunale. 


 "Se tra due settimane i dati non ci dovessero convincere, stabiliremo misure maggiormente restrittive e chiuderò anche le scuole primarie e le prime classi della media. E questo nessuno potrà impedircelo. Allo stato non sono le scuole il focolaio, però se il dato non cala tutto quello che sarà necessario sarà fatto", ha detto il presidente della Sicilia Nello Musumeci. 


 Anche il presidente della Puglia Michele Emiliano manterrà la didattica a distanza alle superiori per altri sette giorni "in modo da contenere ulteriormente la curva dei contagi. Per primarie e secondarie di primo grado si manterrà come sempre un sistema che consenta alle famiglie che non desiderano la didattica in presenza di ottenere la didattica digitale integrata senza l’obbligo alla presenza". Emiliano ha poi aggiunto: "Voglio ringraziare il personale della scuola che ci sta dando una mano enorme nel tenere bassa la curva. La scuola non è un posto sicuro, come non è un posto sicuro qualsiasi luogo dove si sta seduti per ore nella stessa stanza".  La Basilicata, Regione a zona gialla, conferma che per le scuole superiori la didattica a distanza resta obbligatoria fino al 31 gennaio. La decisione, che conferma quella del 9 gennaio, è stata presa dal presidente della Regione, Vito Bardi, con una nuova ordinanza sull’emergenza coronavirus.


 

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