Sciopero del clima, un milione di studenti in piazza in tutta Italia

Tutto il mondo protesta per il clima. La situazione del nostro Pianeta è critica, ma certamente mai come in questi mesi è cresciuta la consapevolezza a livello globale che occorre fare qualcosa – e subito – per disinnescare quel conto alla rovescia che secondo gli scienziati potrebbe portare nel giro di qualche decennio, se non all’estinzione della vita sulla terra, certo a un suo drastico peggioramento di cui pagheranno le conseguenze i più deboli e indifesi. Il 27 settembre si è svolto il terzo “Sciopero globale per il clima” (Global climate strike), che fa seguito alle manifestazioni globali di venerdì 15 marzo e di venerdì 24 maggio, promosse dal movimento dei “Venerdì per il futuro” (Fridays for future, #FFF), nato a livello globale sull’esempio dell’attività di protesta (prima davanti al Parlamento di Stoccolma, in seguito in giro per le principali capitali mondiali) di Greta Thunberg. Straordinaria la partecipazione in Italia, dove si calcola che almeno un milione di giovani, da nord a sud siano scesi in piazza. 180 le città che hanno ospitato le manifestazioni di ‘Fridays for Future Italia’ con l’adesione di Unione degli Studenti, Link – Coordinamento Universitario e Rete della Conoscenza. Tanti giovani ma anche adulti alle manifestazioni. Secondo il dato fornito da Gianfranco Mascia di Friday For Future, sono oltre un milione i partecipanti ai cortei. "Sono duecentomila a Roma - ha spiegato - la piazza più partecipata, seguita da Milano con 150 mila. A Napoli sono circa 80 mila, 50 mila a Firenze, 20 mila a Torino e Bologna e 10 mila a Palermo e Bari" La sensazione che si trattava di qualcosa di straordinario, per certi aspetti decisamente inaspettato, si è avuto guardano alle stazioni delle metro dei bus e dei tram diretti verso i luoghi di concentramento delle manifestazioni. Un fiume ininterrotto di giovani, festoso e grintoso, che ha portato al dato registrato dagli organizzatori. Forse qualcosa sta veramente cambiando e le nuove generazioni possono fare la differenza e mettere nell’angolo i politici e gli amministratori della cosa pubblica che non tengono nel dovuto conto l’ambiente e la nostra ‘Gaia’.
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