Rapporto Salute-Iss: "Focolai rilevanti"

“Sebbene le misure di lockdown in Italia abbiano permesso un controllo efficace dell’infezione da SARS-CoV- 2, persiste una trasmissione diffusa del virus che, quando si verificano condizioni favorevoli, provoca focolai anche di dimensioni rilevanti”. E’ quanto si legge nel report settimanale di Iss e Ministero Salute sulla situazione epidemiologica dell’emergenza coronavirus.
“Il numero di nuovi casi di infezione rimane nel complesso contenuto. Questo avviene grazie alle attività di testing-tracing-tracking che permettono di interrompere potenziali catene di trasmissione sul nascere. La riduzione nei tempi tra l’inizio dei sintomi e la diagnosi/isolamento permette una più tempestiva identificazione ed assistenza clinica delle persone che contraggono l’infezione.
Non sorprende pertanto – sottolineano gli esperti – osservare un numero ridotto di casi che richiedono ospedalizzazione in quanto, per le caratteristiche della malattia COVID-19, solo una piccola proporzione del totale delle persone che contraggono il virus SARS-CoV-2 sviluppano quadri clinici più gravi. Questo risultato, atteso in base alla strategia adottata nella fase di transizione, permette di gestire la presenza del virus sul territorio, in condizioni di riapertura, senza sovraccaricare i servizi assistenziali”. Una situazione relativa prevalentemente alla prima metà di giugno 2020 “complessivamente positiva con piccoli segnali di allerta relativi alla trasmissione”.
“Al momento – raccomanda il Report – i dati confermano l’opportunità di mantenere le misure di prevenzione e controllo già adottate. È necessario mantenere elevata la resilienza dei servizi territoriali, continuare a rafforzare la consapevolezza e la compliance della popolazione, realizzare la ricerca attiva ed accertamento diagnostico di potenziali casi, l’isolamento dei casi confermati, la quarantena dei loro contatti stretti. Queste azioni sono fondamentali per controllare la trasmissione ed eventualmente identificare rapidamente e fronteggiare recrudescenze epidemiche”.
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