Pd Lazio: più potere agli iscritti, nuove regole per le primarie
Le liste per i candidati alle elezioni amministrative – spiega il comunicato – dovranno essere approvate dal 60% dei membri della Direzione della relativa federazione del Pd, una soglia molto alta che dà agli iscritti una assoluta centralità nella scelta dei candidati e quindi nella selezione della classe dirigente del territorio, ma rappresenta anche un’importante innovazione nella ricerca del più ampio consenso nella individuazione delle candidature. Nuova disciplina anche per le primarie. Una attenzione particolare è stata posta sulle modalità di svolgimento con l’obiettivo di evitare che un valore aggiunto del Pd e strumento di apertura possano invece essere sui territori momenti di frizione, nella competizione legittima tra anime diverse del partito. Anche per questo, guardando al modello americano, l’Assemblea ha stabilito che le primarie per le elezioni amministrative non si dovranno svolgere nei sei mesi che precedono le elezioni.
“D’intesa col presidente del Pd Lazio Andrea Alemanni, abbiamo voluto fare il tagliando alle regole – spiega il segretario Bruno Astorre – che sono alla base di una grande comunità come è il Partito democratico del Lazio, dando un peso maggiore a chi decide di iscriversi, di impegnarsi, di essere parte di un progetto politico e culturale di valori storici. Uno Statuto più moderno, che valorizza le esperienze fatte in questi anni nella vita del Pd”.
Via libera anche allo snellimento degli organismi, in particolare della Direzione e della Assemblea regionale. La prima passerà da 120 a non oltre 50 membri, così da avere un organo decisionale funzionale e maggiormente operativo, mentre l’Assemblea passerà dagli attuali 400 a non più di 200 eletti. Inoltre, l’Assemblea ha reintrodotto un organismo, la Conferenza permanente delle donne del Lazio, che vuole essere un punto di riferimento per i diritti.
Le Commissioni di garanzia di federazione vanno ad assorbire le funzioni di quelle dei circoli, così come è stata approvata la possibilità di referendum di interesse territoriale in accordo con la Direzione regionale, mentre segretario, tesoriere e direttivo, potranno avere durata pari a quella del segretario di federazione. “Un grazie particolare – conclude Astorre – va alla Commissione Statuto, e al presidente Piero Badaloni che con saggezza ed equilibrio ha coordinato i lavori, complessi ma fondamentali per il cammino del Pd”.
Commenti