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  • mercoledì 30 aprile 2025

Omicidio Sacchi, passi in avanti dell’inchiesta. Anastasiya per i Pm non è credibile. Nuovo ordine di custodia cautelare per uno degli indagati

Nuovi sviluppi sull’omicidio di Luca Sacchi, il giovane ucciso da un colpo di pistola alla testa durante uno scambio “droga-soldi” nel quartiere Appio Latino a Roma.Gli inquirenti sono sempre più convinti che la sera del 23 ottobre, il personal trainer di 24 anni sia finito al pub John Cabot perché trascinato da Anastasiya Kylemnyk, la sua fidanzata 25enne. In questi giorni sono stati ascoltati molti ragazzi del quartiere dove è avvenuto il delitto. I carabinieri del nucleo investigativo e il pm, Nadia Plastina, hanno interrogato i presenti al momento del fatto fuori dal pub. Secondo quanto riporta La Repubblica, inoltre, la ricostruzione fornita da Domenico Munoz, amico della coppia, e in secondo ordine quella dei familiari di Sacchi, aiuterebbero a far luce sul rapporto tra la vittima e Anastasiya. Nell’ultimo periodo, secondo le ricostruzioni,  la ragazza si era avvicinata molto a Princi, amico di scuola di Sacchi, ritenuto dalla procura “la persona che gestiva la trattativa con i referenti di San Basilio” (Valerio Del Grosso, Paolo Pirino e Marcello De Propris, finiti in carcere). Dagli elementi raccolti, Anastasiya sarebbe stata ammaliata dalla figura di Princi e avrebbe preso parte alla compravendita tirando in ballo anche Luca Sacchi. Dai riscontri effettuati, il personal trainer non aveva bisogno di soldi e non si drogava. Il ragazzo si sarebbe avvicinato ancor più alla fidanzata con cui stava da quasi 5 anni. E questo attaccamento non sarebbe stato visto di buon occhio dai suoi familiari, anche in virtù della vicinanza di Princi. Ma c’è molto di più, visto che l’inchiesta disvela nuovi scenari, soprattutto su Anastasiya: "Lacunose, inverosimili e in più punti scarsamente plausibili". Queste le parole del Gip di Roma sulle dichiarazioni rese da Anastasia, la fidanzata di Luca, nel provvedimento con cui ha respinto una istanza di revoca della misura dell’obbligo di firma presentata dal difensore al termine dell’interrogatorio svolto il 4 dicembre scorso. Contemporaneamente si aggrava la posizione di uno degli indagati. Il gip di Roma ha notificato un secondo provvedimento di custodia cautelare in carcere a Armando De Propris, padre di Marcello, il giovane di San Basilio che ha dato l’arma a Valerio Del Grosso, autore materiale dello sparo. All’uomo, in carcere per possesso di droga, i pm contestano la detenzione illegale della pistola calibro 38, mai trovata, utilizzata da Del Grosso. Per il gip "l’ipotesi investigativa è che l’arma fornita da Marcello De Propris a Del Grosso sia stata data al primo dal padre". Intanto è stata fissata per lunedì 16 dicembre l’udienza del tribunale del Riesame dopo le istanze presentate da alcuni indagati nella vicenda di Luca Sacchi, il 24enne romano ucciso con un colpo di pistola alla testa il 23 ottobre. A ricorrere al tribunale della Libertà, tra gli altri, anche i difensori di Anastasia, la fidanzata di Sacchi accusata di tentato acquisto di sostanze stupefacenti, e Giovanni Princi, l’amico di Luca che secondo l’accusa quella sera gestì la trattativa con i pusher di San Basilio.


 

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