Natale, un nuovo Dpcm più morbido con aperture dei negozi oltre il consueto orario, coprifuoco meno rigido e ristoranti aperti

I 21 parametri che attribuiscono alle Regioni la collocazione nella zona gialla, arancione o rossa non cambieranno fino al 3 dicembre, con la scadenza del Dpcm attualmente in vigore. E’ quanto deciso durante il vertice tra governo e Regioni. Sarà un tavolo tecnico tra governatori, Istituto superiore di Sanità e ministero della Salute a valutare eventuali modifiche da inserire nel nuovo provvedimento. Per Natale, invece, l’ipotesi è di un Dpcm ad hoc. Una delle principali questioni sul tavolo dell’incontro è stato il nuovo Dpcm, quello che dovrebbe dare le indicazioni per il periodo natalizio. Dal premier ai ministri fino agli scienziati, tutti continuano a ripetere che non sarà un Natale come gli altri e che, seppur con qualche inevitabile concessione, non sarà certo un liberi tutti. "Dobbiamo predisporci ad un Natale più sobrio: veglioni, festeggiamenti, baci e abbracci non è possibile - ha ripetuto anche oggi Conte -. Una settimana di socialità scatenata significherebbe pagare a gennaio un innalzamento brusco della curva". Qualche apertura però ci sarà, come conferma lo stesso premier, per consentire alle famiglie di stare insieme e soprattutto per non affossare ulteriormente l’intero commercio e il turismo. La linea da seguire verrà decisa nei prossimi giorni, anche confidando sul fatto che le misure prese a partire dal 24 ottobre frenino la diffusione del virus. Una delle ipotesi sul tavolo è quella di un ’Dpcm ponte’ per il periodo natalizio che sospenda l’automatismo delle fasce, allenti il coprifuoco nazionale, consenta l’apertura serale di bar e ristoranti e lo spostamento anche tra le regioni ’rosse’ e ’arancioni’ per raggiungere i parenti più stretti, allunghi l’orario dei negozi, preveda un nuovo protocollo per le messe e le cerimonie religiose, indichi i divieti per la notte di capodanno, compreso lo stop a qualsiasi assembramento nelle piazze.
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