L’attacco virale di Covid-19 rischa di far saltare il sistema dell’emergenza sanitaria. Timori per l’azione combinata del virus dell’influenza tradizionale. Già in crisi le terapie intensive di molte regioni

L’attacco virale di Covid-19 è ormai durissimo ed ha iniziato a mettere in crisi le strutture sanitarie e dell’assistenza del nostro Paese. Il rischio è che l’azione combinata del Coronavirus, insieme a quella dell’influenza tradizionale, possanodare un colpo letale all’intero sistema dell’emergenza. Le terapie intensive, al momento tengono grazie ad aumento dei posti letto deciso per decreto. Ma c’è il rischio di non avere a disposizione un numero adeguato di anestesisti e rianimatori. È quanto emerge dalla 24ma puntata dell’Instant Report Covid-19, iniziativa dell’Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi Sanitari dell’Università Cattolica di confronto sistematico dell’andamento della diffusione del Sars-COV-2 a livello nazionale. Non solo. L’Abruzzo ha già saturato il 150% dei posti letto in terapia intensiva aggiuntivi effettivamente implementati per l’emergenza covid-19. In questa Regione, quindi, si stanno utilizzando i posti letto di terapia intensiva in dotazione strutturale per rispondere alle esigenze dei malati Covid -19.
Si avvicinano, invece, alla saturazione della capacità massima aggiuntiva Piemonte (83%), Marche (67%), Campania (66%), Toscana (65%) e Sardegna (63%). Le altre Regioni italiane non presentano al momento particolari criticità, con tassi di saturazione della capacità lontani dal valore massimo. L’Umbria registra un tasso di saturazione pari a zero poiché al momento non ha implementato alcun posto aggiuntivo.
Analizzando i dati, si evidenzia che una Regione ha già esaurito questa capacità. Si tratta dell’Abruzzo che ha saturato il 150% dei posti letto aggiuntivi effettivamente implementati. In questa Regione, quindi, si stanno utilizzando i posti letto di terapia intensiva in dotazione strutturale per rispondere alle esigenze dei malati Covid -19. Si avvicinano, invece, alla saturazione della capacità massima aggiuntiva Piemonte (83%), Marche (67%), Campania (66%), Toscana (65%) e Sardegna (63%). Le altre Regioni italiane non presentano al momento particolari criticità, con tassi di saturazione della capacità lontani dal valore massimo. Intanto l’Umbria registra un tasso di saturazione pari a zero poiché al momento non ha implementato alcun posto aggiuntivo.
L’analisi riguarda tutte le 21 Regioni e Province Autonome con un focus dedicato alle Regioni in cui è stato maggiore il contagio (Lombardia, Piemonte, Veneto, Emilia-Romagna, Marche e Lazio). Analizzando il tasso di saturazione dei Posti Letto di Terapia Intensiva sui nuovi posti letto attivati post DL 34/2020, le Regioni con il tasso di saturazione più alto sono: Valle d’Aosta, Sardegna, Liguria e Campania. In particolare, se consideriamo la dotazione di posti letto originaria, ovvero prima dei piani regionali di riorganizzazione della rete ospedaliera, il 30% dei posti letto di terapia intensiva in Valle D’Aosta, il 19,4% in Sardegna, il 19,3 in Liguria e il 18,2 Campania sono occupati da pazienti Covid-19. Le suddette percentuali scendono rispettivamente al 16,7%, 11,4%, 12,2% e 11,1% se prendiamo in considerazione la dotazione prevista in risposta ai dettami del 34/2020.
Ma c’è di più, come sottolinea Americo Cicchetti, Professore Ordinario di Organizzazione Aziendale presso la Facoltà di Economia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore: ‘a fronte dell’aumento dei posti letto di terapia intensiva manca ad oggi un aumento in egual misura del numero degli anestesisti, venendo a minare il rapporto consolidato tra personale anestesista e posto letto in terapia intensiva”.
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