La ministra Pisano (Innovazione) e l’app per tracciare i contatti

Le app di tracciamento dei contatti “hanno attirato molto l’attenzione, ma sono solo la punta dell’iceberg. Per il Paese è importante innanzitutto la raccolta dei dati, anche quelli comunicati in modo volontario e anonimizzato, come accade sul sito americano Healthweather, dove i cittadini danno indicazioni sul loro stato di salute e si possono vedere le zone in cui salgono ondate anomale di febbre”.
A dirlo, in un’intervista al Corriere della Sera, è il ministro per l’Innovazione tecnologica Paola Pisano.
“Non bisogna pensare che un’app sarà la soluzione di tutto – ha sottolineato – Dobbiamo essere prudenti, testarla e valutare sopra quale soglia è statisticamente rilevante. Un’app utile potrebbe essere quella che aiuta i cittadini a valutare il loro stato di salute, come in Spagna, mentre quella per il tracciamento dei contatti potrebbe servire per chiedere a chi ha incrociato un infetto di rimanere in quarantena per 14 giorni, per poi valutare alla fine del periodo se fare il tampone. È prematuro parlarne, bisogna fare in fretta ma anche essere consapevoli dell’impatto sul futuro del Paese”. E sull’impatto sulla privacy, la Pisano spiega: “Stiamo lavorando con il Garante. E non è necessario comprimere al minimo un diritto in favore di un altro. Abbiamo compresso il nostro diritto alla libertà perché sappiamo che avrà un impatto sulla diffusione del virus. Abbiamo la stessa certezza su un’app? Dobbiamo porci questa domanda e assicurarci che le deroghe finiscano con l’emergenza e tutti i dati vengano cancellati”.
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