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  • martedì 6 maggio 2025

La famiglia Cucchi ricusa il giudice monocratico

 


"Una scelta fatta per sgombrare qualsiasi ombra in un processo che si annuncia delicato, complesso e che deve essere libero da rapporti di conoscenza personale". Così l’avvocato Fabio Anselmo, legale della famiglia di Stefano Cucchi, commentando la decisione di presentare un’istanza di ricusazione del giudice monocratico di Roma a cui è stato assegnato il processo a carico di otto carabinieri, tra loro anche alti ufficiali, accusati di presunti depistaggi dopo la morte del giovane geometra romano avvenuta nell’ottobre 2009.   L’istanza, come riportano alcuni quotidiani, è legata al fatto che la parte civile ritiene il giudice "troppo vicino all’arma dei carabinieri". "Da un casuale accesso a fonti aperte è emerso che il giudice - è detto nell’istanza - ha partecipato, quale magistrato appartenente al tribunale di Terni, a una serie di eventi tra il 2016 e 2018 e che sia per oggetto, sia per i partecipanti (tra gli altri, alti appartenenti all’arma dei carabinieri) hanno attirato l’attenzione degli scriventi".


 

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