Il 18 riapriranno al culto Mosche e Sinagoghe

inagoghe e moschee possono riaprire dal 18, ma i musulmani si dividono: c’è chi aprirà (per sicurezza) soltanto il 24, dopo la fine del Ramadan e dell’Eid. Dunque dal 18 maggio le sinagoghe potranno riaprire. Lo stabilisce il protocollo siglato a Palazzo Chigi tra governo e Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. Il documento è frutto di un continuativo e proficuo confronto tra le parti, con indicazioni che regolamentano tutti gli aspetti relativi alla fruibilità dei luoghi di culto. Un risultato fortemente apprezzato dalla Presidente dell’Unione Noemi Di Segni, che si è andata a Palazzo Chigi assieme al rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni in rappresentanza dell’Assemblea dei Rabbini d’Italia. Sul protocollo le loro firme assieme a quelle del presidente del Consiglio Giuseppe Conte e della ministra dell’Interno Luciana Lamorgese.
Dopo diverse settimane di trattative con il ministero dell’Interno, oggi è stato firmato a Roma il protocollo di riapertura dei luoghi di culto acattolici, prevista dal 18 maggio. I rappresentanti delle comunità religiose presenti in Italia sono stati convocati a Palazzo Chigi, e tra loro il Presidente di UCOII (Unione delle comunità e delle organizzazioni islamiche italiane) Yassine Lafram, che conferma: “Noi ripartiremo solo dopo il 24 maggio. Per una questione di responsabilità, e con grande rammarico, ribadiamo la nostra volontà di rimanere chiusi per l’ultimo periodo di Ramadan e per Eid al-Fitr, la festa di chiusura del sacro mese del digiuno”.
Il protocollo governativo dedicato alle confessioni acattoliche servirà a gestire la riapertura dei nostri luoghi di preghiera, nel rispetto della sicurezza per arginare il contagio da Covid-19 attraverso misure a cui attenersi scrupolosamente: la distanza tra i fedeli, l’obbligo della mascherina, le sanificazioni dei luoghi prima e dopo le funzioni religiose, il controllo delle entrate ed uscite.
Abbiamo già ribadito la nostra volontà a mantenere i luoghi di culto chiusi in questo periodo, decisione resa ufficiale dopo una lunga consultazione telematica con le associazioni islamiche aderenti all’UCOII e desideriamo quindi rinnovare la nostra esortazione alle comunità di tutta Italia ad adottare le nostre linee guida, atte alla prevenzione e alla sicurezza. Infatti, siamo convinti che i nostri luoghi non siano ancora sufficientemente tutelati e siano troppo esposti per una riapertura nel momento in cui siamo chiamati a gestire anche un grande flusso di devoti che normalmente riempiono le sale di preghiera durante il Ramadan e la festa di chiusura del mese sacro.
Ringraziamo calorosamente chi ha lavorato durante queste trattative per raggiungere un protocollo adeguato alla riapertura dei nostri luoghi di culto, e siamo felici che anche la comunità islamica abbia ottenuto le giuste attenzioni e la pari dignità degli altri culti presenti in Italia, nonostante non abbia ancora un’Intesa con lo Stato italiano.
In conclusione, invitiamo le comunità islamiche aderenti alla nostra Unione a mantenere chiuse le moschee e le sale di preghiera fino a dopo il 24 maggio, a non celebrare la preghiera collettiva di Eid al-Fitr, a sensibilizzare e preparare i propri credenti alla fase successiva che riguarderà le riaperture in tutta sicurezza e a mantenere salda la fede e la fiducia, con la speranza di poterci presto ritrovare e riabbracciare come una comunità unita.
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