I commercialisti, con il loro Ordine, chiedono lo stop ai processi tributari

Il diffondersi della situazione di emergenza legata al coronavirus “impone anche per i processi tributari il rinvio d’ufficio delle udienze già fissate e una moratoria sulla fissazione di nuove udienze e la sospensione di tutti i termini processuali”. Lo sostiene il presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti Massimo Miani, secondo cui il provvedimento di sospensione “deve riguardare non solo i contribuenti o i professionisti con sede nei comuni delle zone rosse, ma quelli di tutto il territorio nazionale”.
“D’altra parte – spiega il presidente dei commercialisti – quello tributario è l’unico processo non contemplato nel decreto legge 9 del 2020, che ha previsto il rinvio delle udienze e dei termini processuali per tutte le altre giurisdizioni”.
La richiesta “nasce dalla ovvia constatazione che soltanto un provvedimento di questa natura può garantire, ai professionisti abilitati a difendere dinanzi alle commissioni tributarie di tutto il paese, nonchè agli organi giudicanti e al personale di segreteria, le condizioni minime di sicurezza utili al contenimento di un’ulteriore diffusione del contagio, nonchè il tempo necessario a porre in essere le attività di difesa in favore dei contribuenti per effetto dell’emergenza in corso”.
“Analogo provvedimento – aggiunge Miani – è necessario per il termine di 90 giorni entro cui svolgere i contraddittori presso gli uffici territoriali dell’Agenzia delle entrate nell’ambito dei procedimenti di accertamento con adesione. Questi termini andrebbero anch’essi sospesi e con essi quelli per proporre l’eventuale ricorso”.
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