Hiroshima 74 anni dopo la grande bomba

Tradizionale minuto di raccoglimento, alle 8 e 15 di questa mattina ora locale a Hiroshima, per commemorare il 74esimo anniversario del lancio della prima bomba atomica usata per fini bellici, il 6 agosto del 1945, dalla superfortezza volante Usa B-29 detta ’Enola Gay’. Presenti circa 50mila persone, tra cui rappresentanti di una novantina di Paesi e regioni. Come da tradizione il sindaco di Hiroshima, Kazumi Matsui, ha inaugurato il discorso di commemorazione con l’invito ai leader del mondo a un maggiore impegno per un processo di pace che escluda la deterrenza di armi atomiche, sollecitando il governo di Tokyo a firmare il trattato per la proibizione degli ordigni nucleari. Lo stesso Giappone, infatti - al pari di Stati Uniti e Russia - non è tra i paesi firmatari dell’intesa ratificata nel luglio 2017 da 122 governi; una decisione contestata dai sopravvissuti della tragedia nucleare, gli ’hibakusha’, attualmente meno di 146 mila in vita. Durante la cerimonia, il primo ministro giapponese Shinzo Abe ha sottolineato l’importanza di ’’un mondo senza armi nucleari’’. Come unico Paese a essere stato bombardato in guerra, l’impegno del Giappone a eliminare le armi nucleari resta vivo, ha detto Abe. Il Giappone, ha proseguito, è determinato a essere un mediatore tra i Paesi detentori e non di armi nucleari. Kazumi Matsui, sindaco di Hiroshima, ha chiesto al governo centrale di ’’firmare e ratificare’’ il trattato Onu sulla proibizione delle armi nucleari.
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