Freccia Rossa, è stato un errore umano. Inchiesta aperta sullo scambio che ha provocato l’incidente e sui mancati controlli

E’ iniziata la rimozione dei detriti proiettati dal Frecciarossa deragliato a Ospedaletto Lodigiano, insieme alla ricerca di pezzi significativi di treno che si sono staccati nell’impatto e che potrebbero arrivare a spiegare meglio la dinamica di quanto accaduto. Tutto questo lavoro si sta tenendo all’esterno della zona tuttora sotto sequestro in cui si trovano il treno, nella stessa posizione di ieri, e la motrice. Sembrerebbe, comunque, da una prima analisi sul terreno, che lo ‘sviamento’ del convoglio, sia stato provocato da uno scambio che avrebbe fatto uscire fuori dalla sede ferroviaria il Freccia Rossa. Nessun ‘carro tecnico’ avrebbe percorso il tratto dell’incidente l’esecuzione dei lavori. Una grave mancanza, probabilmente, di chi aveva eseguito i lavori sulla sede ferroviaria. Ma questo venerdì è stata anche la giornata della protesta. Dalle 9 alle 17 si è fermato il personale di Usb, Cat, Cub e Sgb e, dalle 12 alle 14, stop anche degli aderenti a Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Fast-Confsal, Ugl Taf e Orsa.
"Noi facciamo lo sciopero per parlare dei nostri amici, lavoratori che sono mancati ma per far parlare anche di sicurezza. Ci saranno già degli incontri stamattina con Trenitalia, con Rfi perchè le risposte, adesso, le vogliamo subito". Lo spiega stamattina Giovanni Abimelech (Fit-Cgil). "Perché - ha aggiunto il sindacalista - le procedure di sicurezza devono essere messe a posto. Dobbiamo ricollaudare tutto. La Procura farà le sue indagini, ma nell’azienda è un’altra cosa. Oggi i treni stanno girando, ieri i fonogrammi dicevano che era tutto a posto ma non era così. Se c’è l’errore umano vuol dire che le cose non vanno bene. Ci vuole un passaggio in più che certifichi. Perché non deve più succedere lo stesso un domani. Da ieri, la certezza del fatto che il treno e’ sicuro l’abbiamo un po’ persa. Bisogna ridiscutere le procedure".
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