Fondazione Gimbe: “Servono più tamponi per arrestare la seconda ondata di casi”

“L’insufficiente capacità di tracciamento dei nuovi casi” da Covid 19 rappresenta “una delle determinanti del progressivo incremento dei casi iniziato a fine luglio, che dopo un mese ha innescato l’aumento dei ricoveri, e dopo circa 2 mesi quello dei decessi”. Lo afferma Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, commentando l’impennata dei nuovi casi dell’ultima settimana, quasi raddoppiati rispetto alla precedente (29.621 vs 15.459), ha spinto il governo a prendere provvedimenti per tentare di arginare la nuova ondata di contagi.
“Osservando il progressivo incremento dei nuovi casi già da fine agosto la Fondazione Gimbe sollecitava le Regioni a potenziare le attività di testing & tracing, perché nella fase di lenta risalita della curva epidemica la battaglia con il virus si vince sul territorio”, aggiunge Cartabellotta. Purtroppo, i tamponi, per quanto modestamente potenziati, con l’impennata dei casi si sono rivelati un ‘collo di bottiglia’ troppo stretto che ha favorito la crescita dei nuovi contagi che negli ultimi 10 giorni da lineare è diventata esponenziale.
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