Ex Ilva, la magistratura ordina lo stop al Forno Due. Ma è tutta la fabbrica che rischia il fermo

L’altoforno 2 dell’ex Ilva non garantisce la sicurezza per gli operai e quindi deve essere fermato. La Procura di Taranto ha ordinato lo spegnimento dell’impianto nel quale morì Alessandro Morricella, l’operaio 35enne deceduto il 12 giugno 2015, quattro giorni dopo essere stato investito da una colata di ghisa. Secondo i magistrati, l’azienda non avrebbe rispettato tutti gli impegni presi per rendere più sicuro il luogo di lavoro. Lo spegnimento di questo forno rischierebbe un effetto a catena con il conseguente blocco di tutti gli impianti.
La notizia dello spegnimento, insieme alla richiesta di cassa integrazione, preoccupa moltissimo le organizzazioni sindacali. Intanto, al tavolo romano con azienda e sindacati, il ministro dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio, non è si è mostrato intenzionato a tornare indietro sull’abolizione dell’immunità penale degli amministratori dello stabilimento (eliminata con il decreto Crescita), sebbene l’azienda ne abbia richiesto la reintroduzione minacciando altrimenti la chiusura della fabbrica.
"Non esiste alcuna possibilità che torni", ha sottolineato Di Maio, assicurando che l’azienda non ha nulla da temere dal punto di vista legale "se dimostra buona fede continuando nell’attuazione del piano ambientale" e si è mostrato anche disponibile a "precisare questo concetto attraverso interpretazioni autentiche anche per norma".
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