Elezioni anticipate più vicine. Di Maio e Salvini ormai vicini allo strappo finale. Conte sale al Quirinale per consultazioni con Mattarella

Il Presidente del Consiglio Conte, dopo una intera mattinata passata ad ascoltare, probabilmente, il due vicepremier, intorno alle 12 è salito al Quirinale per consultazioni. Il rischio di una crisi di governo è sempre più concreto, ed addirittura tra molti parlamentari già ci sarebbe la data: la seconda settimana di ottobre. Dopo una giornata difficile caratterizzata dalla differenziazione tra i due azionisti della maggioranza gialloverde nel voto sulla Torino-Lione. Intanto, quello che è certo è che sia il Premier che i suoi due vice, hanno annullato tutti gli impegni in calendario per oggi. Di Maio ’non parteciperà all’incontro di Cavriago in programma questo giovedì mattina per impegni istituzionali. L’incontro sarà comunque presieduto dal ministro Alfonso Bonafede’. Rinviata anche la riunione con gli attivisti in programma per questa sera a Bologna. Identica la scelta di Salvini: dopo le due tappe di ieri ’dell’Estate italiana tour’, ha annullato anche quelle in programma in Abruzzo. Il vicepremier e ministro dell’Interno ha cancellato sia il comizio a Fossacesia Marina alle 10 sia quello si San Salvo Marina alle 17. Resta invece confermato al momento l’appuntamento di stasera alle 21.30 a Pescara. Va detto, Infine, che anche il Premier Conte ha annullato tutti i suoi impegni istituzionali e anche la conferenza stampa di saluto prima della pausa estiva prevista per questo giovedì. I due vicepremier – Matteo Salvini e Luigi Di Maio – si sono parlati a distanza: il primo chiarendo che la Lega non è interessata “ad avere qualche poltrona in più” e il secondo che rivendica il “no” alla Tav. Dopo la bocciatura della mozione dei Cinque stelle sulla Tav al Senato e il voto della Lega col Pd a favore del controverso progetto, Salvini ha incontrato Conte. Dopo aver mantenuto il riserbo subito dopo l’incontro, ha parlato a Sabaudia di fronte a una folla di sostenitori. “L’ultima delle cose che ci interessano è avere qualche poltrona in più. Non ci interessa qualche poltrona o ministero in più”, ha detto Salvini. “I sette ministri, le sette poltrone della Lega sono a disposizione degli italiani. Fare i ministri per il gusto di fare i ministri non ci interessa: o si possono fare le cose o la parola torna al popolo”, ha continuato il ministro dell’Interno.“Non mi uscirà mai una parola negativa né su Luigi di Maio né su Giuseppe Conte”, ha poi precisato Salvini. “Per 11 mesi abbiamo lavorato per fare leggi che interessano agli italiani. Negli ultimi due-tre mesi qualcosa si è rotto, quelli che erano i sì prima sono diventati dei no”. Ma questo, per il ministro dell’Interno, non è più il momento dei no. “Qualcuno oggi votava sì al futuro, ai treni veloci. Chi sceglie la Lega sceglie il futuro”. Di Maio ha affidato la risposta a Salvini a un post su Facebook. “Qualunque sarà la conseguenza noi siamo orgogliosi del nostro NO a un’opera come la Torino-Lione, un’opera nata vecchia, di 30 anni fa, senza un futuro. Un’opera che vogliono solo Bruxelles e Macron”, ha scritto Di Maio in un post su Facebook. “Tra i Sì, in questo periodo, sentivo sempre dire che l’opera avrebbe creato occupazione. È un approccio curioso e strumentale. Con questo discorso, dunque, dovremmo aprire 10 inceneritori in ogni Comune, discariche, dovremmo trivellare i nostri mari, riportare il nucleare mandando a quel paese un referendum popolare? Oppure dovremmo lasciar lavorare le mafie in santa pace, non combattere gli evasori, non chiudere le coop coinvolte nel business dei migranti? Non dovremmo fare tutto questo perché, forse, crea occupazione?” si è chiesto retoricamente. “E no, questa – ha risposto – non è la nostra visione di futuro!”
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