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  • mercoledì 30 aprile 2025

Covid, altre due Regioni pronte ad alzare gli scudi di protezione autonomamente

 


L’ipotesi di chiusura totale delle scuole sarà in queste ore sul tavolo della Giunta della Valle d’Aosta. La Regione, in cui si registra la più alta incidenza di contagi da coronavirus in relazione alla popolazione, si trova in zona rossa dal 6 novembre.


Il dossier, presentato dall’assessore Luciano Caveri, è già stato già esaminato ritornerà in Giunta in queste ore per una decisione dell’esecutivo regionale, dopo una serie di incontri con i dirigenti scolastici e i sindacati. E mentre la Valle d’Aosta pensa alla chiusura delle scuole, come misura autonoma, l’Abruzzo, senza aspettare alcuna decisione del Governo centrale di autoploclamerà zona rossa da questomercoledì 18 novembre, anche se le scuole resteranno aperte. Lo ha anticipato il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, nel corso della visita all’ospedale ’San Raffaele’ di Sulmona. Il tema delle scuole aveva generato aspre polemiche nelle ultime ore. "Abbiamo assunto la decisione di firmare un’ordinanza che applica alla Regione Abruzzo la disciplina contenuta nell’articolo 3 del Dpcm e cioè quella delle cosiddette zone rosse e non di più" ha detto Marsilio. La zona rossa è poi una spada di Damocle anche per un’altra Regione la Puglia, dove è arrivata la richiesta in questo senso da parte del presidente dell’Ordine dei medici di Bari nonché della Federazione nazionale degli Ordini dei medici, Filippo Anelli. "Il virus - sostiene in una nota - continua a diffondersi a una velocità preoccupante in Puglia. L’assessore Lopalco chieda subito al governo di rendere la Puglia regione rossa".


 

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