Conte: “I dati falsi delle Regioni ucciderebbero le persone”
Il Presidente del Consiglio Conte durissimo sui criteri che hanno portato alla definizione in zone rossa, arancione e gialla i territori italiani
“Non oso neppure pensarlo. Significherebbe mettere scientemente a rischio la vita dei propri concittadini, con condotte penalmente rilevanti. In ogni caso i territori che oggi sono in condizioni più critiche con la cura più severa possono presto tornare in una fascia meno restrittiva”. Lo ha detto il premier Giuseppe Conte al Corriere della Sera, sulla possibilità che dalle Regioni vengano forniti parametri sanitari pilotati al fine di condizionare le scelte sul loro territorio nella nuova Italia a semaforo sanitario regionale.
Il premier ha anche difeso composizione e struttura della cabina di regia chiamata a valutare i dati trasmessi dalle Regioni e accendere le diverse luci del semaforo sanitario. “La Conferenza delle Regioni – ha ricordato- ha designato tre esperti a far parte della cabina di regia. Gli esiti del monitoraggio, infine, vengono condivisi anche dal Cts. In ogni caso ho voluto che nel decreto ristori bis fosse inserita una norma che contribuirà a rendere ancora più chiaroetrasparente il meccanismo di monitoraggio, in modo che la comunità scientificaetutti i cittadini possano accedere a queste informazioni”.
Il premier ha poi aggiunto: “Nessuno ha mai messo in discussione, prima di adesso, questo meccanismo e rifiutarlo significa portare il Paese a sbattere contro un nuovo lockdown generalizzato. I cittadini della Lombardia, del Piemonte, della Valle d’Aosta, della Calabria, non ne trarrebbero nessun beneficio. Senza contare l’ingiustizia di imporre lo stesso regime di misure che stiamo applicando alle Regioni rosse anche a cittadini che vivono in territori in condizioni meno critiche”.
“Sono sei mesi – ha ricordato il premier- che l’Iss sta sperimentando, insieme alle Regioni, questo meccanismo di monitoraggio. Le Regioni lo alimentano con i dati inviati periodicamente e ne certificano i risultati attraverso i loro rappresentanti che fanno parte della cabina di regia”, aggiunge.”Unità significa solidarietà, non omogeneità. Non sono giornate felici per le aree rosse – prosegue -. I cittadini sono costretti a un nuovo regime molto penalizzante perché sono misure che limitano la circolazione e rischiano di deprimere tanti ristoratori, esercenti attività commerciali e operatori economici. Ma anche le aree arancioni e gialle sono sottoposte a misure restrittive, pur differentemente graduate. Non facciamo tutto questo a cuor leggero. Solo così possiamo contrastare il Covid e vincere questa battaglia. Speriamo il più presto possibile”.
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