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  • sabato 26 luglio 2025

Catania, dimentica il figlioletto di due anni in auto. Cinque ore di calvario e poi la morte per asfissia

Un bambino di due anni è morto a Catania dopo essere stato per oltre cinque ore nell’auto del padre che si era dimenticato di lasciarlo all’asilo. L’uomo, 43 anni, è un dipendente amministrativo dell’università. E’ stata la moglie a chiamarlo, dopo essere andata all’asilo per prelevare il figlioletto. Il padre del bimbo si è precipitato trovando il piccolo esanime, lo ha portato al Policlinico dove i medici ne hanno constatato la morte. “Il bambino – scrive il quotidiano La Sicilia-sarebbe stato ritrovato già morto asfissiato intorno alle 14 dopo che la nonna che doveva prenderlo all’asilo aveva lanciato l’allarme non trovandolo con le maestre le quali hanno riferito che questa mattina nessuno aveva accompagnato il bimbo. La nonna materna avrebbe chiamato la figlia e madre del piccolo che ha poi avvertito il marito. A quel punto l’uomo - che secondo indiscrezioni sarebbe sposato con un medico cardiologo dell’ospedale Cannizzaro - si sarebbe reso conto del blackout mentale avuto e sarebbe andato di corsa nel parcheggio ma per suo figlio non c’era più nulla da fare. Avrebbe provato anche un disperata corsa verso il vicino Policlicnico, ma senza esito. Questa mattina a Catania si sono registrati oltre trenta gradi e il bambino sarebbe rimasto più di cinque ore in quell’abitacolo con i finestrini chiusi.


Una tragedia che ricalca quella avvenuta sempre a Catania nel luglio del 1998, quando un ingegnere di 37 anni impiegato alla St parte da casa verso le 8 di mattina con il figlio più piccolo (ha altri due gemelli di quattro anni) legato sul seggiolino per bambini nel sedile posteriore. Lo deve lasciare all’asilo per poi andare al lavoro. Andrea, due anni, si addormenta e il padre si dimentica di lui, invece di lasciarlo a scuola tira dritto e parcheggia l’auto davanti allo stabilimento dell’azienda in cui lavora. La moglie, avvocato, verso le 14 chiama il marito che, solo a quel punto, si rende conto di ciò che ha fatto. Corre all’auto, che nel frattempo è diventata la tomba rovente di Andrea, morto ustionato e asfissiato”.


 


 

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