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  • martedì 29 aprile 2025

Beirut, si scava tra le macerie per trovare eventuali sopravvissuti. Ricerche anche in mare

 


I soccorritori libanesi continuano a scavare tra le macerie e a perlustrare il mare all’indomani della potente esplosione che ha devastato Beirut, capitale del Libano, in lutto nazionale per gli oltre 100 morti, 4.000 feriti e 100 dispersi. Il bilancio ancora provvisorio parla anche di circa 300.000 persone rimaste senza casa in città, per metà andata distrutta o danneggiata dalla deflagrazione avvenuta al porto e causata, secondo le autorità, da circa 2.750 tonnellate di nitrato d’ammonio presenti dal 2014 in un deposito. Al momento si stimano danni tra i tre e i cinque miliardi di dollari.


Danneggiati anche diversi ospedali, già sotto pressione per la pandemia di Covid-19 in netta ripresa nelle ultime settimane, e ormai oltre le loro capacità di cura, tanto che la Croce rossa ha iniziato a trasferire i pazienti in strutture sanitarie fuori dalla capitale, mentre le autorità libanesi hanno lanciato un appello alla comunità internazionale per l’invio di aiuti. Italia, Francia, Stati Uniti e Gran Bretagna hanno già dato la loro disponibilità, ma è difficile in queste ore coordinare i soccorsi in un’area di crisi bellica permanente ed alla vigilia di una sentenza, quella sull’omicidio dell’ex Premier libanese, che potrebbe acuire le tensioni in quei territori. Israele, già accusato dai radicali islamici di avere responsabilità su quanto accaduto, si è chiamato fuori, Solidarietà alle autorità libanesi dalla Russia e dall’Iran.


A.C.


 


 

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