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  • domenica 11 maggio 2025

Arcelor Mittal, annuncio shock: alza bandiera bianca e annuncia la rescissione dell’accordo con Ilva Spa. Migliaia di posti di lavoro a rischio

ArcelorMittal ha notificato ai commissari straordinari dell’azienda la volontà di rescindere l’accordo per l’affitto con acquisizione delle attività di Ilva Spa e di alcune controllate, in base all’accordo chiuso il 31 ottobre. È l’annuncio clamoroso che arriva con un comunicato della multinazionale. “Secondo i contenuti dell’accordo” del 31 ottobre 2018 ArcelorMittal “ha chiesto ai Commissari straordinari di assumersi la responsabilità delle attività di Ilva e dei dipendenti entro 30 giorni dal ricevimento della comunicazione” della volontà di ArcelorMittal di lasciare l’Ilva, si legge in un comunicato del gruppo. ArcelorMittal si era impegnata a realizzare investimenti ambientali per 1,1 miliardi, produttivi per 1,2 miliardi e a pagare la ex Ilva, una volta terminato il periodo di affitto (18 mesi a partire dal primo novembre 2018), 1,8 miliardi di euro (detratti i canoni già versati). La ex Ilva occupa 10.700 operai di cui 8.200 a Taranto. Tra le cause dell’addio vi è l’eliminazione della “protezione legale” dal 3 novembre “necessaria alla società per attuare il suo piano ambientale senza il rischio di responsabilità penale, giustificando la comunicazione di recesso”, secondo quanto si legge in una nota di A. Mittal. “In aggiunta, i provvedimenti emessi dal Tribunale penale di Taranto obbligano i Commissari straordinari di Ilva a completare talune prescrizioni entro il 13 dicembre 2019 pena lo spegnimento dell’altoforno numero 2” che “renderebbe impossibile attuare il suo piano industriale, e, in generale, eseguire il contratto”. “Se il governo tasse, sbarchi e manette farà scappare anche i proprietari di Ilva, mettendo a rischio il lavoro di decine di migliaia di operai e il futuro industriale del Paese, sarà un disastro, e le dimissioni sarebbero l’unica risposta possibile. La Lega chiede che Conte venga urgentemente a riferire in Parlamento”, ha commentato il leader della Lega Matteo Salvini. L’Ilva è la più grande acciaieria d’Europa e i suoi problemi riguardano in particolare il suo stabilimento maggiore, quello di Taranto, dove le emissioni inquinanti del sito produttivo hanno causato negli ultimi decenni la morte di un imprecisato, ma molto elevato, numero di operai e abitanti della città pugliese. L’Ilva di Taranto nasce nel 1961. Si tratta del maggior stabilimento per la lavorazione dell’acciaio d’Europa. Il caso Ilva prende avvio nel 2012 quando la magistratura dispone il sequestro dell’acciaieria per gravi violazioni ambientali. In realtà le prime indagini e le prime azioni legali iniziano molti anni prima, già dagli anni ’80. Le violazioni e i problemi gravi legati all’inquinamento iniziano a essere noti negli anni successivi. Si tratta di una multinazionale indiana che nel giugno 2017 aveva vinto una gara pubblica che gli consentì di sottoscrivere un accordo con l’allora ministro Calenda per assumere il controllo parziale dell’acciaieria. In base a quell’intesa, Arcelor Mittal, attraverso la controllata Am Investco, ha messo le mani sull’acciaieria con la formula dell’affitto, obbligandosi a procedere in seguito alla sua acquisizione, e ha avviato una fase negoziale con i commissari straordinari che dal 2015 guidano l’azienda.


 


 

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