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  • domenica 4 maggio 2025

Tafida Raqeeb, Meloni a Conte, Di Maio e Lamorgese: "Conferire cittadinanza italiana"

 


"Signor Presidente, mi rivolgo a Lei, e per suo tramite ai Ministri Di Maio e Lamorgese, per chiedere l’intervento del Governo Italiano a favore della piccola Tafida Raqeeb, la bimba inglese di 5 anni che nei giorni scorsi è stata trasferita presso l’Ospedale Gaslini di Genova dopo la lunga battaglia giudiziaria che ha visto i suoi genitori contrapporsi alla volontà dei medici del Royal London Hospital di interrompere i sostegni vitali alla minore. Dopo l’accoglimento da parte dell’Alta Corte britannica del ricorso presentato dai genitori, Tafida è la prima bambina alla quale le autorità del Regno Unito hanno concesso la possibilità di trasferirsi all’estero per continuare ad essere curata e assistita. La bimba è stata accolta dall’Ospedale Gaslini, che si è impegnato il possibile per migliorare le condizioni di vita di Tafida". Così, in una lettera al premier Giuseppe Conte e ai Ministri Luigi Di Maio e Luciana Lamorgese pubblicata per intero sul quotidiano "La Verità", la Presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni. "Il gesto del Gaslini - continua - dimostra la grande attenzione dell’Italia nei confronti dei più deboli e dei più fragili. Occorre però fare di più per mettere Tafida nelle condizioni di poter continuare qui nella nostra Nazione con serenità e tranquillità il suo percorso terapeutico. Mi rivolgo a Lei, Signor Presidente e ai suoi Ministri, per sottoporle la richiesta che ho ricevuto dai genitori della bambina, Shelina and Mohammed Raqeeb, di voler conferire la cittadinanza italiana anche alla piccola Tafida. Sono certa che condividerà con me l’idea che assicurare ad un minore cure terapeutiche e vitali, altrove negate, configuri un eccezionale interesse dello Stato Italiano, che attraverso il suo ordinamento riconosce alla vita una preminente tutela. Conosco la sua sensibilità per queste tematiche e sono convinta che vorrà accogliere la richiesta dei genitori della piccola Tafida, dimostrando l’attenzione dell’Italia per i più deboli e i più fragili".


 

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