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  • martedì 21 maggio 2024

‘Caramelle’ al turismo. Imprenditori e addetti del settore esasperati

 


L’esasperazione per le risorse stanziate dal Governo giudicate dagli operatori assolutamente insufficienti per tenere in piedi il comparto


 


La filiera del turismo saluta tiepidamente la nuova iniezione di risorse nel Piano di ripresa e resilienza (Pnrr) che dovrà impiegare le risorse del Recovery Fund. Otto miliardi rispetto ai 3 iniziali sono già un segnale ma sono ancora troppo pochi considerando che vanno spartiti con la Cultura, secondo quanto si evince dalla bozza inviata alle forze di maggioranza, laddove si prevede nelle tabelle che 1,90 mld sono destinati a Cultura 4.0, altri 3,4 mld a siti minori, aree rurali e perfierie e 2,70 mld per i "grandi attrattori turistico-culturali". Ed è così che alcuni dei principali rappresentanti delle aziende del turismo,  attendono le prossime mosse del governo, ovvero capire a che c osa saranno destinati realmente i fondi. "Non siamo ancora soddisfatti sulle somme destinate al turismo. E’ ancora poco rispetto al fatto che il turismo rappresenta il 13,5% del Pil. Otto miliardi sono pochi sia per il Turismo che per la Cultura". E’ l’opinione di Vittorio Messina, presidente di Assoturismo-Confesercenti. "Noi non vogliamo assistenzialismo ma fondi per gli investimenti" sottolinea l’imprenditore che guida l’associazione dell’intersa filiera turistica, dai ristoranti, agli alberghi, dalle strutture ricettive agli stabilimenti balneari, alle agenzie di viaggi. "Qui si tratta di destinare cifre importanti per una ripartenza in tempi più o meno brevi per garantire l’esistenza in vita delle imprese della filiera del turismo".


 

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