Il fisco non molla e fa partire 50 milioni di atti amministrativi
Ripartono le richieste del fisco che erano state bloccate durante la prima emergenza Covid: si tratta di una ’pioggia’ di 50 milioni di atti che l’amministrazione dovrà inviare ai contribuenti a partire dal 1 gennaio 2021. 35 milioni tra atti di riscossione (cartelle, ipoteche, fermi amministrativi) sospesi nel 2020 ai quali si aggiungono quelli di inizio 2021. Sono invece 15 milioni gli accertamenti e le lettere di compliance. Tra le ipotesi in campo, quella della rateizzazione che permette intanto di bloccare le procedure esecutive. Quindi, in assenza di una rapido intervento del governo, la macchina fiscale si rimettera’ in moto. “Penso che serva una rottamazione ’quater’ per gli anni dal 2016 al 2019 per dare respiro a quei contribuenti con morosita’ incolpevoli. - spiegava giorni fa la viceministra dell’Economia Laura Castelli (M5s) - Un nuovo saldo e stralcio potrebbe evitare la notifica di milioni di cartelle". Uno stop che si voleva inserire in Manovra ma che è stato previsto solo per la zona sismica di Ischia. Indubbiamente tutto ciò ha creato un notevole buco per l’erario: il gettito delle entrate tributarie erariali derivanti da attività di accertamento e controllo nei primi 10 mesi dell’anno - spiegava il Mef - si è attestato a 6,8 miliardi nei primi 10 mesi con un calo di 3 miliardi, pari a -30,8%.
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