Torre Maura, la Procura di Roma indaga per odio razziale contro i rom
“Sono intervenuta per evitare che la situazione degenerasse. Non possiamo cedere all’odio razziale, contro chi continua a fomentare questo clima e continua a parlare alla pancia delle persone e mi riferisco prevalentemente a CasaPound e Forza Nuova” ha spiegato la sindaca di Roma Virginia Raggi a margine di una presentazione di una mostra in Campidoglio. Tutto è cominciato quando è esplosa la guerriglia urbana a Torre Maura, periferia Est di Roma, a ridosso del Grande Raccordo Anulare, contro l’arrivo di circa 75 rom che il Comune aveva destinato al centro “Savi” in via dei Codirossoni.Il trasferimento dei nomadi, provenienti da via G. Toraldo a Torre Nova, è iniziato verso le 15.50: diversi residenti del quartiere di Torre Maura hanno però iniziato a manifestare in strada chiedendo alla Polizia municipale di sospendere le operazioni. Inizialmente una trentina, con il passare delle ore sono diventati circa 300, controllate dal Reparto mobile della polizia.
La protesta si è fatta anche più violenta: qualcuno ha scaraventato dei cassonetti della spazzatura in mezzo alla strada, tre dei quali sono stati dati alle fiamme, poi spente dai vigili del fuoco.Verso le 20 sul posto è arrivato anche un gruppo di manifestanti di CasaPound. Le contestazioni e i momenti di tensione sono proseguite per tutta la serata: incendiata anche una Skoda Fabia e parzialmente incendiato un camper che sostava vicino all’auto.La situazione si è tranquillizzata nella notte, quando in un vertice notturno nella sede del Municipio VI (con il capo di gabinetto della sindaca Raggi Stefano Castiglione e il presidente del Municipio Roberto Romanella) si è deciso di sospendere il trasferimento dei rom.
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